Madama
sente il peso dell'età, pare sentirsi a disagio, i tempi sono
cambiati e non capisce perché il suo fascino sia così sbiadito.
Nessuno la teme più, e il suo carisma sembra svanito. Il campionato
è contendibile, lo possono vincere Milan, Napoli e Inter. È la
Juve? È destinata a lottare solo per la Champions, e non sarà
semplice conquistare il quarto posto. In Coppa, poi, non ci sono
ambizioni. In Italia le voci si rincorrono. Stanno arrivando gli amici
sauditi? Stanno arrivando i signori delle criptovalute? Macché?
Dall'austera e sabauda Torino giunge la precisazione che la Vecchia
Signora non è in vendita. Rimarrà il gioiello di famiglia. Sarà
vero? Le sorti dell'impero sono nella mani di Elkann. Alto e algido,
magro e con uno sguardo inespressivo, il timbro della sua voce è
quasi sconosciuto. Il suo orizzonte non è l'Italia: non è un
imprenditore, ma è un finanziere. La Juve sarebbe la più amata degli
italiani, Agnelli concupiva e blandiva gli appassionati con il suo
prezioso giocattolo. Era la squadra del sistema, dettava la legge, e
osservava gli avversari con sussiego. In verità in Europa la storia
era molto diversa. Per Elkann i simboli sono un inutile orpello, è
un realista. Non fa mancare gli investimenti, ma segue le vicende
della squadra con inerzia. Piazza i suoi uomini nella cabina di
regia, ma si tratta di dirigenti che il calcio non lo conoscono e che
commettono errori su errori. Che succederà? Difficile fare
previsioni, per il momento Madama non può che aspettare e sperare.
Anche perché non c'è più il futuro di una volta.
CALCIO ITALIANO
Un simbolo non si vende