Vi ricordate lo chef turco
Salt Bae incredibilmente sul campo durante la premiazione della finale tra Argentina
e Francia ai Mondiali del 2022 in Qatar? Come faceva a trovarsi lì? Chi lo aveva lasciato entrare?
Ora lo scandalo è al centro dell'attenzione del tribunale del lavoro di Zurigo.
La FIFA aveva reagito subito a quella situazione spiacevole e rintracciando il colpevole: si tratta di Ersan Gökay, un tedesco residente in Svizzera.
Salt Bae aveva assistito alla finale della Coppa del Mondo come ospite VIP su invito del presidente della FIFA Gianni Infantino. I due erano molto amici all'epoca. Dopo il fischio finale, Gökay aveva accompagnato Salt Bae nel tunnel dei giocatori. Dopo averlo perso di vista per un attimo, lo chef era riuscito a superare i controlli di sicurezza senza permesso per unirsi agli argentini in festa.
Ora lo scandalo è al centro dell'attenzione del tribunale del lavoro di Zurigo.
La FIFA aveva reagito subito a quella situazione spiacevole e rintracciando il colpevole: si tratta di Ersan Gökay, un tedesco residente in Svizzera.
Salt Bae aveva assistito alla finale della Coppa del Mondo come ospite VIP su invito del presidente della FIFA Gianni Infantino. I due erano molto amici all'epoca. Dopo il fischio finale, Gökay aveva accompagnato Salt Bae nel tunnel dei giocatori. Dopo averlo perso di vista per un attimo, lo chef era riuscito a superare i controlli di sicurezza senza permesso per unirsi agli argentini in festa.
Tornato in
Svizzera, l’impiegato fu convocato per un incontro con i vertici della
FIFA. Gli fu emesso un avvertimento, ridotto il bonus per la
Coppa del Mondo e limitati i viaggi internazionali. Alla fine,
l'organo di governo del calcio mondiale annullò il suo viaggio ai
Mondiali femminili del 2023 in Australia, nonostante, in quanto esperto di
finanza, fosse un candidato sicuro.
Gökay
soffre adesso di depressione, passa notti insonni e si isola dalla vita
sociale. Assume antidepressivi e sonniferi. I suoi medici lo hanno messo in
malattia e lui ha assunto un avvocato
per negoziare un accordo di risoluzione con la FIFA. Tuttavia, la federazione
ha dubitato della sua incapacità lavorativa e lo ha licenziato. Nella lettera
di licenziamento si leggeva: "Il suo comportamento nei confronti del suo
diretto superiore è stato un problema ricorrente. Nonostante vari sforzi,
purtroppo la situazione non è migliorata".
Gökay,
d'altra parte, si considera un capro espiatorio. Ammette di aver commesso un
errore, ma sostiene che la FIFA lo abbia reso l'unico capro espiatorio.
"Ero leale. Vivevo per la FIFA giorno e notte", dice. "Alla
fine, sono stato sacrificato per proteggere gli altri".