Mohamed Salah è uno dei
giocatori più forti degli ultimi 20 anni. Folta capigliatura, barba
d'ordinanza, basso di statura, ma fisicamente strutturato. La sua
zona è la fascia destra, dove gioca con il classico piede invertito.
E colpi fantastici, ma votati all'efficacia. A Liverpool ha trovato
la sua dimensione esistenziale, i tifosi lo hanno accolto
calorosamente e amato con trasporto. La stagione dei Campioni
d'Inghilterra, nonostante la faraonica campagna acquisti, è
cominciata all'insegna delle sconfitte. Lo squadrone che doveva
dominare, ha infilato una serie negativa inesplicabile. La polemica è
esplosa. L'attaccante si è sentito come il classico capro espiatorio
ed era esploso pubblicamente: “Qualcuno vuole addossarmi tutte
le colpe”. Aggiungendo che con Slot non ci fossero più
rapporti. La società si è schierata con il suo tecnico. Salah è
stato escluso, niente trasferta di Champions. Tutto finito. Macché?
Nel calcio tutto cambia velocemente, comanda il breve, e le
previsioni sono inutili. Ecco il campione egiziano convocato, era in
panchina contro il Brighton. E il calcio si conferma come un
grandissimo romanzo popolare. Minuto 26: si è infortunato il
difensore Gomez e Slot lo ha mandato in campo. Anfield ha ruggito
possente e ha elevato alto un urlo di ovazione. Certe passioni hanno
una forza dirompente, non si possono contenere. Salah ha sfornato
l'assist per Ekitiké che ha siglato il 2 a 0. Finisce così: lo
stadio lo acclama e lui commosso. Redenzione e perdono.
PREMIER LEAGUE
Redenzione e perdono