Cesc Fàbregas e il suo Como incassano la seconda sconfitta
consecutiva, in due partite che avrebbero dovuto certificarne una
nuova dimensione. 5 gol presi e nessuno segnato è il duro bilancio
di queste due trasferte, per una difesa sino a un paio di settimane
considerata a prova di bomba. Va detto che la vittoria giallorossa è
meritata: l'undici di Gasperini, seguendo i dettami del mister, ha
mantenuto i ritmi elevati, sfidando gli azzurri sul loro terreno, e
ha saputo creare di più, concretizzando la propria superiorità di
gioco nel momento decisivo dell'incontro, anche se con qualche
polemica, visto che Addai (poi sostituito), in quel momento, era a
terra. Il tecnico lariano, sull'episodio, ha ammesso che nessuno si
sarebbe fermato, chiudendo la polemica sul nascere, in una serata
caratterizzata da una certa elettricità (Cesc ha avuto in campo un
incontro ravvicinato con Mancini). Il suo Como, va detto, ha
decisamente fatto fatica, sovrastato dalla superiorità tecnica dei
giallorossi, che si è concretizzata in una lunga predominanza
territoriale anche se, nel finale, gli ospiti hanno provato ad alzare
il baricentro, a caccia del pari. E adesso? Semplicemente, le
ultime due partite con le squadre di rango hanno certificato che il
gap coi piani alti della Serie A non è ancora stato colmato. E Cesc
lo accetta: "Vero, abbiamo sofferto la pressione della
Roma. Loro, come altri, pressano a uomo, sono fisici, cercano l'uno
contro uno, ti fanno soffrire. Chi recupera palla si trova il campo
aperto, e là esce la qualità. Noi continuiamo a lavorare, ci sono
sempre delle cose dove migliorare, limiti da superare per crescere.
Nel secondo tempo anche noi abbiamo cercato il gol, ma loro hanno
fatto una grande partita". Sull'episodio finale che ha
visto il tecnico catalano confrontarsi viso a viso con Mancini, Cesc
ha gettato acqua sul fuoco: "Nessun problema con lui, gli ho
detto cosa ne pensavo e lui mi ha risposto. Dopodiché, un ragazzo che si trova davanti a Mancini si aspetta qualcosa di più a
livello di atteggiamento, magari, ma va bene così". Como
ridimensionato, quindi, dopo queste due sfide? "Queste
due partite, con l'Inter e la Roma, ci hanno insegnato tanto, ma io
sono contento perché nessuno mi chiederà più niente rispetto alle
nostre ambizioni europee. Per la sessione di mercato invernale, mi
confronterò con la società: noi siamo un gruppo che deve crescere,
sotto tutti i punti di vista. Oggi siamo dove siamo, dobbiamo
rimanere tranquilli, non mollare mai, fare punti". Tutto
nella norma, quindi. La sfida, a questo punto, sarà tenere unito il
gruppo, a cominciare dalla trasferta di Lecce, dopo Natale.
CAMPIONATO ITALIANO
Como, lezioni che fanno crescere