Calmi tutti! È vero, quella di
ieri a Davos è la seconda sconfitta consecutiva dopo quella di Zurigo, ma non è
certo il momento di far squillare campanelli d’allarme.
È strano, invece, sorprenderci, perché fino a qualche mese fa le sconfitte facevano parte della routine. Ora invece il Lugano è una squadra che non perde quasi mai e oggi, dopo due battute d’arresto in trasferta, siamo qui a fare un’analisi quasi severa del (breve) momento bianconero.
Ma non è il caso di farlo, anche perché sono state due sconfitte frutto degli episodi e perché la squadra non ha mai mancato di farsi valere.
Certo, c’è rammarico, perché si poteva tornare a casa con qualche punto, ma contro avversari così forti, ogni ingenuità la si paga a caro prezzo.
Come l’espulsione di Carrick, che ha permesso al Davos di segnare due gol e ha obbligato il Lugano a giocare senza uno straniero. Errori così, nella fase finale della stagione, possono fare la differenza.
Malgrado questo, i bianconeri non si sono mai dati per vinti, lottando sino alla sirena finale e dimostrando di essere una squadra che non si abbatte mai.
L’unico vero punto negativo sono le cinque reti subite in entrambe le sfide: una situazione che dovrà presto essere corretta per arrivare ai playoff con tutte le carte da giocarsi.
Perché se è vero, come dice il DS del Davos Alston, che il Lugano può essere una mina vagante, allora è giusto crederci. E stavolta, puntare in alto.
È strano, invece, sorprenderci, perché fino a qualche mese fa le sconfitte facevano parte della routine. Ora invece il Lugano è una squadra che non perde quasi mai e oggi, dopo due battute d’arresto in trasferta, siamo qui a fare un’analisi quasi severa del (breve) momento bianconero.
Ma non è il caso di farlo, anche perché sono state due sconfitte frutto degli episodi e perché la squadra non ha mai mancato di farsi valere.
Certo, c’è rammarico, perché si poteva tornare a casa con qualche punto, ma contro avversari così forti, ogni ingenuità la si paga a caro prezzo.
Come l’espulsione di Carrick, che ha permesso al Davos di segnare due gol e ha obbligato il Lugano a giocare senza uno straniero. Errori così, nella fase finale della stagione, possono fare la differenza.
Malgrado questo, i bianconeri non si sono mai dati per vinti, lottando sino alla sirena finale e dimostrando di essere una squadra che non si abbatte mai.
L’unico vero punto negativo sono le cinque reti subite in entrambe le sfide: una situazione che dovrà presto essere corretta per arrivare ai playoff con tutte le carte da giocarsi.
Perché se è vero, come dice il DS del Davos Alston, che il Lugano può essere una mina vagante, allora è giusto crederci. E stavolta, puntare in alto.
(Foto DB)