"Sono stanco" ha detto, in conferenza stampa, Mattia Croci-Torti. Ci sta: anche se si è tutti consapevoli che la ripresa della stagione, in fondo, è dietro l'angolo, è logico che, al triplice fischio finale, ieri pomeriggio a Cornaredo, ci sia stato un calo di tensione. Una volta tanto, il Crus avrà dormito bene dopo la partita: la settimana col turno infrasettimanale, stavolta, non ha regalato brutte sorprese, concludendosi con un filotto di tre vittorie consecutive, contro avversarie blasonate, seppure in un momento di chiara difficoltà (l'YB visto ieri in Ticino era davvero irriconoscibile). I numeri non sono mai stati così belli, a questo punto della stagione: al di là del terzo posto, che potrebbe sembrare esito peggiore rispetto allo scorso anno (i bianconeri, alla pausa invernale, si trovavano al primo posto in classifica), i punti totalizzati sono 33 (lo scorso anno erano 31). Certo, il Thun capolista sta volando (40 lunghezze, 3 in più del San Gallo sul secondo gradino del podio); tuttavia, come logico che sia, ci si penserà più avanti.
Stanchezza, quindi, alla quale fa da contraltare un grande ottimismo per la primavera. Il tecnico momò è sicuro: non ci saranno partenze di spessore nel mercato invernale. "Credo che lo spogliatoio sia focalizzato sul Lugano, e su ciò che si potrà fare in questo campionato. Abbiamo parlato molto nello spogliatoio, tra me e questi giocatori c'è un patto forte, tra uomini". Dopodiché, come confermato anche da Sebastian Pelzer, se qualcuno dovesse venire incontro alle richieste economiche del club, se ne discuterà. La sensazione, però, è che queste ultime dovranno essere di un certo spessore: il Lugano non vuole cedere i suoi gioielli, non ha bisogno di farlo e, al contrario, ha grandi ambizioni. "Siamo dove volevamo essere, in una buona posizione di classifica, davanti a Basilea e Young Boys. Il Thun e il San Gallo hanno fatto qualcosa di speciale" ha ribadito il mister, che ha voluto, ancora una volta, fare i complimenti ai suoi: "Abbiamo giocato in una maniera differente dal solito, ho chiesto a Steffen di fare la mezzala, per dire. Anche Zanotti ha interpretato perfettamente il ruolo che avevo disegnato per lui", quasi a voler dimostrare che i suoi giocatori sono duttili ma che, soprattutto, sono disposti a inventarsi ruoli mai provati pur di seguire le sue indicazioni.
In definitiva, l'estate è ormai un ricordo lontano. Vincere aiuta a vincere, si dice: e l'autunno bianconero è stato decisamente ottimo. I numeri ci raccontano che, dal 13 settembre (sconfitta a San Gallo, il punto più bassi della stagione nonostante, nell'occasione, la prestazione non fosse stata bruttissima), il Lugano, in 14 partite, ha ottenuto 9 vittorie, 3 pareggi e solo 2 sconfitte: una media da titolo. Giusto tenere i piedi per terra: da qui a maggio è lunga. Ma che questa squadra abbia i numeri per fare bene, da gennaio a primavera, è un dato di fatto. Per ora, buone feste.
Stanchezza, quindi, alla quale fa da contraltare un grande ottimismo per la primavera. Il tecnico momò è sicuro: non ci saranno partenze di spessore nel mercato invernale. "Credo che lo spogliatoio sia focalizzato sul Lugano, e su ciò che si potrà fare in questo campionato. Abbiamo parlato molto nello spogliatoio, tra me e questi giocatori c'è un patto forte, tra uomini". Dopodiché, come confermato anche da Sebastian Pelzer, se qualcuno dovesse venire incontro alle richieste economiche del club, se ne discuterà. La sensazione, però, è che queste ultime dovranno essere di un certo spessore: il Lugano non vuole cedere i suoi gioielli, non ha bisogno di farlo e, al contrario, ha grandi ambizioni. "Siamo dove volevamo essere, in una buona posizione di classifica, davanti a Basilea e Young Boys. Il Thun e il San Gallo hanno fatto qualcosa di speciale" ha ribadito il mister, che ha voluto, ancora una volta, fare i complimenti ai suoi: "Abbiamo giocato in una maniera differente dal solito, ho chiesto a Steffen di fare la mezzala, per dire. Anche Zanotti ha interpretato perfettamente il ruolo che avevo disegnato per lui", quasi a voler dimostrare che i suoi giocatori sono duttili ma che, soprattutto, sono disposti a inventarsi ruoli mai provati pur di seguire le sue indicazioni.
In definitiva, l'estate è ormai un ricordo lontano. Vincere aiuta a vincere, si dice: e l'autunno bianconero è stato decisamente ottimo. I numeri ci raccontano che, dal 13 settembre (sconfitta a San Gallo, il punto più bassi della stagione nonostante, nell'occasione, la prestazione non fosse stata bruttissima), il Lugano, in 14 partite, ha ottenuto 9 vittorie, 3 pareggi e solo 2 sconfitte: una media da titolo. Giusto tenere i piedi per terra: da qui a maggio è lunga. Ma che questa squadra abbia i numeri per fare bene, da gennaio a primavera, è un dato di fatto. Per ora, buone feste.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)