AC BELLINZONA
Ora tocca a Trujillo
Pubblicato il 22.12.2025 20:53
di Enrico Lafranchi
È terminata la prima parte della stagione. Purtroppo con un’altra sconfitta. La dodicesima in 18 gare. La cura Sannino non ha portato i punti che occorrevano per lasciare l’ultimo posto in classifica. Bisogna però dire che il cambio di panchina, purtroppo avvenuto tardi, ha portato nell’ambiente una ventata di ottimismo: la squadra ha ora un gioco, è alla pari delle migliori. Vedi da una parte la stangata inflitta all’Aarau (5-1), dall’altra l’immeritata sconfitta con il Vaduz (0-1 al 95’). Parliamo delle prime due di Challenge! A giocare contro sono state le numerose assenze per infortuni e squalifiche.
La sconfitta con il Wil, avversario diretto nella lotta per evitare la retrocessione in Prima Promotion, è servita - speriamolo - ad aprire gli occhi anche a Trujillo che finalmente ha rimesso i piedi allo stadio. Le elucubrazioni del patron a fine partita non devono essere piaciute a Sannino che è sbottato in un “ora ci vogliono fatti e non (più) parole”.
Sicuramente se non si fosse fatto espellere Tutonda (sul fallo da espulsione e conseguente calcio di rigore il signor Turkes ha preso lucciole per lanterne: è recidivo, aveva già penalizzato i granata ad Aarau qualche anno fa), il Bellinzona avrebbe gareggiato perlomeno alla pari della formazione sangallese, modesta quanto si vuole ma che nelle ultime otto gare, tante quante Sannino ne ha dirette, ha conquistato 14 punti frutto di 4 vittorie e 2 pareggi. I granata al contrario, ne hanno ottenuti 6, soltanto uno in più dell’Etoile Carouge (5) con cui dovranno (per ipotesi nostra, lo specifichiamo) fare i conti alla fine del campionato.
Il tecnico italiano ha preso in mano la squadra nella undicesima giornata (0-3 dallo SLO), perdendo la sua seconda partita a Carouge 2-0, per poi vincere alla grande con l’Aarau (5-1). Le rimanenti cinque partite confermano un bilancio tutt’altro che positivo: doppio smacco di fila contro Vaduz (0-1) e Rapperswil (1-2), vittoria con il Nyon (2-0), altre due sberle beccate, pure una dietro l’altra, dallo Xamax (0-1) e dal Wil (0-2).
Quella di sabato è stata un po’ una partita dai commenti superflui. Piuttosto è giunto il momento di chiedersi chi ha messo insieme questa squadra: Rosas o Spinelli? Che ruolo i due abbiano avuto nella scelta di questi giocatori non è chiaro. Presumibilmente c’è anche la mano del patron, comunque convinto che fosse stata ‘costruita’ una squadra da promozione (vedasi i proclami d’inizio estate).
Durante la pausa sarà giocoforza correre ai ripari. Diamo il benvenuto a Evan Rossier, ma non è sicuramente con un giovane di 22 anni che si può parlare di rinforzi. Oltretutto tra Promotion e ChL c’è un abisso. 
C’è forse un problema di portieri? Muci non sta attraversando un periodo felice, è tutto meno che una saracinesca. Un problema, questo, che era già stato sollevato qualche tempo fa. A centrocampo solo Mayorga assicura un buon rendimento (Bomo con il Wil ufficialmente non figurava neanche tra i ‘non disponibili’).
I duecento della tribuna hanno sollecitato, invano, l’entrata in campo di Alessandro Grano. Visto l’andamento della partita il giovane ex Team Ticino avrebbe ampiamente meritato una chance. Di Philipona in attacco che ha sostituito Sadiku, difficile dire qualcosa.
Trujillo ha detto che nel 2026 vedremo un altro Bellinzona. Ha fatto capire che una ‘impressionante’ rimonta è difficile da concretizzare, ma che qualche emozione la vorrebbe assaporare.
Speriamo che il girone di ritorno non diventi una ‘via crucis’.
(Foto Filippo Zanovello)