CHALLENGE LEAGUE
Contagiosa euforia in Argovia
Pubblicato il 07.03.2025 07:35
di Enrico Lafranchi
Gli argoviesi stanno andando fortissimo. Hanno spodestato dalla vetta il Thun, superato di recente al Brügglifeld, passando al comando della classifica con un  punto in più dei bernesi. La squadra ha al suo attivo qualcosa come otto vittorie filate, di cui sei ottenute nel girone di ritorno. La serie degli 'en plein' era però già iniziata nella 17esima giornata (1-0 contro SLO). Da lì via un raccolto strepitoso. E dire che i ragazzi di Brunello Iacopetta (nella foto ENLA) avevano iniziato a suon di sconfitte: due nelle prime tre di campionato, incluse quelle sul campo amico (1-3 contro  Thun e  Xamax). Chi fermerà adesso la marcia dei bianconeri?
“Abbiamo preso la strada giusta – dice Iacopetta – i risultati lo dimostrano. Il campionato è però ancora tutto da giocare, per noi c'è ancora il doppio 'scontro' con l'Etoile Carouge”. Nel rush finale il mister include dunque ancora i ginevrini di Adrian Ursea, al momento in ritardo di 8 lunghezze, nella lotta per la promozione: “In Challenge League sono all'ordine del giorno risultati imprevedibili. Il Carouge non è un avversario da sottovalutare”.
Alla base della  'rinascita' degli argoviesi (che da anni 'sognano' il ritorno in Super League) c'è un'attenzione minunziosa, un modo di lavorare paziente: “I risultati sono frutto del nostro lavoro. Con calma, senza pressioni di sorta, non abbiamo mai smesso un giorno dal mese di luglio. Questa continuità ci fa capire dove vogliamo arrivare”.
C'è una contagiosa euforia in Argovia. La stampa locale, che spesso e volentieri è stata molto critica – anche a causa di risultati deludenti – riconosce la bontà dei cambiamenti intervenuti nel club e nella squadra (“Wir spüren Fortschritte im Team, im Verein”). Iacopetta ride: “Era ora! Non era  mai facile leggere i giornali, diciamo che oggi è tornata la tranquillità e la normalità. Indipendentemente dal fatto che siamo al primo posto”.
Si parla spesso, parlando di pubblico, di dodicesimo uomo in campo. Un'etichetta abitualmente applicata al Brügglifeld: “I nostri tifosi ci accompagnano durante tutte le partite dal primo all'ultimo minuto. È qualcosa di molto bello e stimolante per i giocatori. L'Aarau gli appartiene!”.
Approfittiamo della cortesia e disponibilità di Brunello per chiedergli alcune informazioni su un tema che a Bellinzona si continua a discutere (polemicamente) anche a livello politico. Riguarda, l'avrete capito, la gestione e l'uso dei terreni da gioco da parte dell'ACB.
“Noi non ci alleniamo mai sul campo principale (che già non è al top, ndr), cerchiamo di mantenerlo in buono stato per le partite. Disponiamo di due campi vicini allo stadio, e di uno in sintetico in città”.
Condizioni, come vediamo, che per una squadra che ambisce a tornare nella massima categoria non sono per niente ottimali.
Il successo del FC Aarau va identificato nell'entusiasmo di un gruppo straordinario – dirigenti, staff - forte di ragazzi motivatissimi che si divertono a vincere. E anche nella conduzione autorevole di un tecnico che permette a una squadra e a una città di sognare...