AC BELLINZONA
Sannino, è il momento della verità
Pubblicato il 27.03.2025 08:28
di Enrico Lafranchi
Potremmo stare qui a dire che con Giuseppe Sannino al centro del campo molte cose sono cambiate. Ma è la partita di domani sera con lo Stade Nyonnais che deve attirare l’attenzione. La posta in palio è importante (anche per la formazione locale), molto più importante di quanto il nuovo tecnico granata abbia fatto da quando è stato chiamato da Bentancur al capezzale di una squadra che non sa più vincere una partita da due mesi, ovvero dalla diciannovesima giornata (quella in programma sabato, tanto per capirci, è la 27.esima).
Di sicuro Sannino ha lavorato forte, non esiste confronto - a prescindere che i paragoni sono sempre imbarazzanti (a Bellinzona se ne sono fatti tanti) - con lo staff spagnolo, sulle cui efficienza noi avevamo espresso, andando controcorrente visto che ne venivano esaltate le loro capacità, qualche riserva. Assistendo ad alcune sedute abbiamo notato da parte del nuovo mister un maggiore coinvolgimento con i giocatori: non solo palloni e sprint, anche tanta ‘teoria’ (come si faceva alla lavagna). L’impressione è che voglia toccare tutte le ‘corde’ del gruppo tenendone alta la tensione. Di certo Sannino a Bellinzona non ha bisogno di mostrare le sue competenze, la sua credibilità però si. Mettersi in gioco di nuovo in Ticino, sui residui della polvere ‘ sollevata’ al Pian Scairolo, significa che è convinto di quanto lo attende. Deve essersi reso conto che non si tratta di una ‘missione impossibile’. In effetti non gli dovrebbe essere difficile ‘inventare’ un Bellinzona più convinto delle sue possibilità. Una squadra in possesso di discreti automatismi ma nella quale si riscontrano anche delle lacune tecniche (a livello di Challenge League). Lacune che spesso e volentieri sono state attribuite, erroneamente, alle non buone condizioni dei terreni da gioco.
C’è anche quest’altro ‘fattore’ da rilevare. La Promotion League è una cosa, la Challenge un’altra. In cadetteria non ci sono Under 21 che non tengono il passo (eloquenti gli esempi di Servette nel 2024 e del Lugano quest’anno), squadre come lo Sciaffusa e lo stesso Bellinzona sono di ben altro spessore. Insomma per Sannino andare a giocarsi le ‘carte’ a Nyon non sarà come affrontare il Bavois. Tenendo presente che Sabbatini e compagni, avendo conquistato un misero punto in tre partite, sono reduci da un periodo nero.