AC TAVERNE
"Tre punti per stare tranquilli"
Pubblicato il 29.03.2025 08:22
di Enrico Lafranchi
Ecco una partita che può creare qualche problema a un Taverne che, seppure in crisi di risultati da un bel po’ (quattro sconfitte filate in campionato), si trova in una comoda (al momento) posizione di classifica. La compagine del Vedeggio, piazzata al nono posto con 29 punti, è infatti più vicina all’Eschen/Mauren, sesto a quota 30, che non alla zona retrocessione dove si dibatte con la forza della disperazione il Mendrisio (16 punti, i momo’, usciti perdenti anche nel derby con il Collina d’Oro, 1-3, sono ora chiaramente a rischio retrocessione) che si trova sotto la fatidica linea insieme all’Uzwil con cui i ragazzi di Vitto Bevilacqua si incontrano oggi sabato tra le mura domestiche (calcio d’avvio alle 16.30).
Nonostante la serie negativa, a Taverne, come già precisato da Carlo Burà negli scorsi giorni, la situazione è tranquilla. Vitto ce lo conferma in questa intervista dell’ultima ora. Il mister in pratica è sulla stessa lunghezza d’onda del presidente: gli è difficile spiegare questa involuzione, sicuramente (almeno così si spera) temporanea visto che la seconda fase era iniziata con il botto andando a vincere a Kreuzlingen, squadra di alta classifica per poi pareggiare sul campo (riconosciuto ‘minato’) dell’SV Sciaffusa.
 «La situazione - afferma Bevilacqua - potrebbe complicarsi qualora non riuscissimo a battere i sangallesi. Faremo di tutto per uscire dal campo vincitori, faccio però notare che dopo quella di oggi alla fine del campionato mancano ancora otto partite» (la prossima in trasferta a San Gallo, capolista del Gruppo 3; la Under 21 biancoverde con 39 punti precede Winterthur 2 e Tuggen indietro di una lunghezza).
«Vincendo, ci porteremmo a 32 punti, e sarei molto più tranquillo. Potremmo già pensare alla prossima stagione, facendo giocare di più quei giovani che finora hanno dalla loro poco minutaggio».
 Vitto è convinto delle possibilità del suo gruppo, non dimentichiamo che l’obiettivo della società, come aveva anticipato lo stesso Burà ai nastri di partenza, è quello di mantenere il posto in Prima Lega Classic.
“A dire il vero il nostro girone d’andata è andato oltre le più rosee aspettative (il Taverne era venuto a trovarsi a ridosso delle prime classificate, ndr). Adesso fatichiamo a metterla dentro, il problema principale sta nel nostro centrocampo a rombo (dove si registrano degli alti e bassi) che fa fatica a rifornire l’attacco di palle gol».
 Samuele Bengondo, classe 2005, con 13 reti (delle 21 messe a segno!) ha la stoffa del centravanti di razza (qualcuno ai piani superiori se ne è reso conto?). «Samuele è il nostro ‘cannoniere’, peccato che i suoi compagni segnino poco. Un altro problema è che prendiamo un sacco di gol, sempre a causa del centrocampo che fa poco filtro sulla difesa».
In conclusione, problemi anche difensivi (ma forse più offensivi), gli stessi di tante squadre (non solo di PL). Per Vittorio Bevilacqua, rientrato in Ticino dopo lunghi anni trascorsi oltre San Gottardo, al di là di problemi che possono avere tutti gli allenatori, sono fondamentali questi tre punti: rapporti chiari (è quanto avviene con Carlo Burà), poche parole (è restio a raccontarsi, non dimentichiamo il suo bel passato di giocatore a Bellinzona e nel Servette, dopo gli esordi in rossoblù a Chiasso), molti fatti (una vita sportiva costellata di tantissimi episodi). Questa sua nuova ‘avventura’ da allenatore col Taverne, la prima al sud delle Alpi, è per lui sicuramente qualcosa di positivo. Ne siamo convinti anche noi.