La magia della Coppa è
uno dei più grandi misteri del calcio. Sovverte ogni pronostico,
scatena un diluvio di sensazioni. Tutto in rimane in bilico, le
gerarchie non contano, si manifesta la suprema potestà
dell'aleatorio. La stagione del Basilea sta per diventare trionfale,
titolo di campione svizzero e coppa nazionale sono obiettivi
oltremodo realistici. La vittoria contro il Losanna è arrivata quasi
all'ultimo respiro, la partita l'ha decisa nei tempi supplementari il
francese Léo Leroy, si era al 110° minuto. I giocatori di casa
stavano festeggiando ed esultando. Fabio Celestini ha preso a
camminare. Prima di scomparire nel tunnel, non è riuscito a
trattenersi. Ha stretto con forza i pugni. Ha urlato al cielo. I suoi
occhi erano umidi, erano sulla soglia del pianto. E ha pure
cominciato a ballare. È l'umano che diventa preda delle pulsioni che
si trasformano in emozioni. La tensione si scioglie, ed esplode la
felicità, senza limiti e in guisa naturale. Eppure si è avvertito
un pudore latente. “Sono esploso” queste le parole del
tecnico. Spiega Celestini: “La squadra aveva bisogno di
calma, ecco perché ho tenuto a freno il mio temperamento”,
aggiunge: “Le partite di Coppa vanno giocate con la testa”.
E conclude: “Ora Basilea è di nuovo rispettata, ora abbiamo di
nuovo uno status che incute timore agli avversari, specie in casa”.
Coppa Svizzera

La gioia irrefrenabile di Fabio Celestini