E così, il Thun ce l’ha fatta. Meritatamente. Dopo cinque
anni, torna in Super League. La vittoria di ieri sera, in casa, contro l’Aarau,
ha scatenato la festa.
Quella dei bernesi è una promozione programmata: avevano dichiarato che l’obiettivo, quando arrivò Mauro Lustrinelli in panchina, era quello della Super League in tre anni. Detto fatto, al terzo anno ci sono riusciti.
Ci erano andati vicini già la scorsa stagione, quando furono sconfitti nello spareggio dal GC, con un gol di Abubakar al minuto 91. Un colpo duro da digerire, è vero, ma che ha compattato ancor di più l’ambiente, motivando società e squadra.
È anche la vittoria di Mauro Lustrinelli, un ragazzo che abbiamo conosciuto, ammirato e tifato in Ticino, quando vestiva la maglia del Bellinzona. Con la sua voglia di arrivare e quell’innato fiuto del gol, Mauro ha fatto parecchia strada, giocando la Champions League con la maglia del Thun e un Mondiale in Germania nel 2006. Frutto del suo talento, certo, ma soprattutto della sua determinazione. Di qualcuno che ha sempre creduto in ciò che faceva.
Mauro è riuscito a trasportare questa sua energia e questa dedizione al lavoro, anche in panchina: istintivo, come un bomber vero, ma anche riflessivo, capace di analizzare le varie situazioni con freddezza invidiabile.
Apprezzato in tutta la Svizzera per la sua eleganza ed educazione, maturato anche grazie alle prime esperienze con la federazione, ora il 49.enne ticinese è pronto per un altro salto di qualità. Deve affermarsi in Super League, per poi, come ci aveva confessato qualche giorno fa, volare magari verso altri lidi. Per sentire ancora quella musichetta della Champions League che non ha mai dimenticato e che lo aspetta. Perché lui, nella sua vita, ha già dimostrato che i sogni possono diventare realtà.
Complimenti Mauro!
Quella dei bernesi è una promozione programmata: avevano dichiarato che l’obiettivo, quando arrivò Mauro Lustrinelli in panchina, era quello della Super League in tre anni. Detto fatto, al terzo anno ci sono riusciti.
Ci erano andati vicini già la scorsa stagione, quando furono sconfitti nello spareggio dal GC, con un gol di Abubakar al minuto 91. Un colpo duro da digerire, è vero, ma che ha compattato ancor di più l’ambiente, motivando società e squadra.
È anche la vittoria di Mauro Lustrinelli, un ragazzo che abbiamo conosciuto, ammirato e tifato in Ticino, quando vestiva la maglia del Bellinzona. Con la sua voglia di arrivare e quell’innato fiuto del gol, Mauro ha fatto parecchia strada, giocando la Champions League con la maglia del Thun e un Mondiale in Germania nel 2006. Frutto del suo talento, certo, ma soprattutto della sua determinazione. Di qualcuno che ha sempre creduto in ciò che faceva.
Mauro è riuscito a trasportare questa sua energia e questa dedizione al lavoro, anche in panchina: istintivo, come un bomber vero, ma anche riflessivo, capace di analizzare le varie situazioni con freddezza invidiabile.
Apprezzato in tutta la Svizzera per la sua eleganza ed educazione, maturato anche grazie alle prime esperienze con la federazione, ora il 49.enne ticinese è pronto per un altro salto di qualità. Deve affermarsi in Super League, per poi, come ci aveva confessato qualche giorno fa, volare magari verso altri lidi. Per sentire ancora quella musichetta della Champions League che non ha mai dimenticato e che lo aspetta. Perché lui, nella sua vita, ha già dimostrato che i sogni possono diventare realtà.
Complimenti Mauro!