Adesso è finita veramente. Carlo Burà lascia la presidenza
del Taverne dopo 35 anni. Lo ha ufficializzato oggi, dopo averlo già detto in
altre occasioni durante la stagione.
Ancora quattro partite e poi l’addio. A 77 anni compiuti, lo si può capire.
Ha trovato l’accordo, e nemmeno questo era più un grande segreto, con Leonid Novoselskyi, che avevamo conosciuto a Lugano con Renzetti e che attualmente è impegnato allo Sciaffusa, dove gestisce la seconda squadra.
“Novo” torna dunque in Ticino, con il suo staff e il suo progetto, che punta sulla crescita dei giovani attraverso un metodo che aveva già implementato nel settore giovanile a Lugano.
Per Burà è la scelta giusta:
“Novoselskyi non prende tutta la società, gli abbiamo ceduto la licenza di Prima Lega. Ci siamo parlati e le cose sono piuttosto chiare: credo che sia un bel progetto e spero che vada tutto per il verso giusto”.
Dunque grande fiducia in Novoselskyi:
“Sì, anche perché gli accordi sono molto chiari. Il progetto che ho visto è bello e interessante, e io ho fiducia in lui. Poi nel calcio, come sappiamo, i risultati non sono mai una garanzia”.
Non le mancherà il Taverne?
“Onestamente sono stanco e un po’ stufo, questo calcio “regionale” non mi piace più. Continuerò a essere un tifoso e andrò a vedere le partite e se avranno bisogno di un parere o di una mano, io ci sarò sempre”.
Adesso inizia un nuovo capitolo della sua vita:
“Sì, assolutamente. Ho altre priorità, la famiglia è la cosa più importante. Purtroppo, in questo momento, non ho più la testa per stare dietro alla squadra”.
Vuole comunque finire in bellezza:
“Il nostro record è di 37 punti, esattamente quelli che abbiamo adesso a quattro partite dalla fine. Vogliamo batterlo”.
Magari già domani a Mendrisio:
“Beh certo, anche se onestamente spero che il Mendrisio si salvi. Diciamo che se dovessi scegliere una partita da perdere, sarebbe quella di domani”.
Ancora quattro partite e poi l’addio. A 77 anni compiuti, lo si può capire.
Ha trovato l’accordo, e nemmeno questo era più un grande segreto, con Leonid Novoselskyi, che avevamo conosciuto a Lugano con Renzetti e che attualmente è impegnato allo Sciaffusa, dove gestisce la seconda squadra.
“Novo” torna dunque in Ticino, con il suo staff e il suo progetto, che punta sulla crescita dei giovani attraverso un metodo che aveva già implementato nel settore giovanile a Lugano.
Per Burà è la scelta giusta:
“Novoselskyi non prende tutta la società, gli abbiamo ceduto la licenza di Prima Lega. Ci siamo parlati e le cose sono piuttosto chiare: credo che sia un bel progetto e spero che vada tutto per il verso giusto”.
Dunque grande fiducia in Novoselskyi:
“Sì, anche perché gli accordi sono molto chiari. Il progetto che ho visto è bello e interessante, e io ho fiducia in lui. Poi nel calcio, come sappiamo, i risultati non sono mai una garanzia”.
Non le mancherà il Taverne?
“Onestamente sono stanco e un po’ stufo, questo calcio “regionale” non mi piace più. Continuerò a essere un tifoso e andrò a vedere le partite e se avranno bisogno di un parere o di una mano, io ci sarò sempre”.
Adesso inizia un nuovo capitolo della sua vita:
“Sì, assolutamente. Ho altre priorità, la famiglia è la cosa più importante. Purtroppo, in questo momento, non ho più la testa per stare dietro alla squadra”.
Vuole comunque finire in bellezza:
“Il nostro record è di 37 punti, esattamente quelli che abbiamo adesso a quattro partite dalla fine. Vogliamo batterlo”.
Magari già domani a Mendrisio:
“Beh certo, anche se onestamente spero che il Mendrisio si salvi. Diciamo che se dovessi scegliere una partita da perdere, sarebbe quella di domani”.