FC COLLINA D'ORO
Una famiglia in... Collina
Pubblicato il 06.05.2025 06:47
di Enrico Lafranchi
È un Collina d‘oro dall’infinito coraggio quello che sta concludendo il suo primo campionato di Prima Lega Classic (settimo posto in classifica con 37 punti). "Siamo un gran bel gruppo" - afferma, compiaciuto e con una punta d‘orgoglio, il tecnico Andrea Lanza.
"Stiamo disputando un ottimo campionato. L‘obiettivo che ci eravamo posti ai nastri di partenza era il mantenimento della categoria. Facendo nel contempo crescere i nostri giovani“. In pratica due obiettivi pienamente centrati. "Lo possiamo dire, siamo a tre turni dalla fine, abbiamo raggiunto la salvezza largamente in anticipo: non siamo mai venuti a trovarci sotto la riga“.
C’è di che essere soddisfatti anche perché nel Gruppo 3, ovvero quello da sempre denominato delle ‚ticinesi‘, c’è un assoluto equilibrio. Una sorta di romanzo a puntate dove se vinci tre partite di fila sei a ridosso delle prime, ma se le perdi rischi di trovarti in un tunnel senza uscita (un plauso al Mendrisio, dato per spacciato, che dal tunnel è uscito alla grande; Amedeo Stefani sta compiendo un vero e proprio ‚miracolo‘).
Un obiettivo tira l’altro: il leitmotiv voluto dal presidente Sergio Ermotti è dí favorire l’inserimento dei giovani in una squadra che si deve confrontare con avversari più esperti oltre che più dotati sul piano fisico.
Mister Lanza: “Compagini come il Kreuzlingen (in testa alla classifica, ndr) sono verosimilmente già strutturate in previsione di un eventuale salto di categoria”. Sabato il Collina ha inchiodato sullo 0-0 la Under 21 del Winterthur (55 reti, miglior attacco)  che aveva rifilato cinque ‚pappine‘ al Taverne: "All‘andata avevamo perso 3-1 (gol di Luca Giunti), mi ha fatto piacere ricevere i complimenti anche da parte del loro allenatore“.
Bisogna dire che durante la pausa invernale si era registrata in Collina una vera e propria rivoluzione: "In gennaio abbiamo per così dire effettuato una selezione. Attualmente la rosa è di 25 (prima era di 29 giocatori). Abbiamo integrato tre allievi del Raggruppamento Insema”.
Insomma, alla base c’è un lavoro che solo una società sanissima è in grado di assicurare: “È proprio così, ci crediamo tutti in questo progetto. Questa filosofia permette allo staff di portare avanti le sue idee. Non è evidente in tutti i club".
Uno staff di spessore con Rosamilia (“capitano storico del Paradiso”) con funzioni di assistente insieme a Carmine Rocca (ex giocatore): “Li ho allenati entrambi, è stato bello ritrovarli come collaboratori”. Completano le fila Gianpiero Stagno, pure lui ex Paradiso, Virginio Prisco - direttore generale - e Sandro Enrique, team manager: “Siamo una famiglia!”.
La fascia di capitano è sul braccio di Patrick Cazzaniga (classe 1993), già valido granata ai tempi del Bellinzona ‚ticinese, in Promotion League: „Patrick è un vero leader difensivo“. Difesa che si può definire ‚granitica‘ (tra i pali spicca il sempre ‚verde’ Miodrag Mitrovic, 33 anni). È quella meno ‚perforata‘ di tutti e tre i gruppi!
In fase di bilancio stagionale (senz’altro positivo), tra breve si parlerà anche del prossimo campionato. Non dovrebbero subentrare cambiamenti importanti, sopratutto a livello tecnico. Un premio alla tenacia e alle capacità di Andrea, allenatore che dice di essere „felice e contento“, e padre gioioso di Coraline (4 anni) e Matisse (10 mesi).
Qualche dato curioso. La squadra per le trasferte dà priorità alla strada ferrata (vale ancora lo storico slogan ‚viaggio in treno, viaggio sereno‘). Salendo in PL la categoria si è rivelata praticamente nuova per tutti ("Dei 29 giocatori iniziali ben 23 erano nuovi"). Il ‚gioiellino ha un nome e cognome: Mattia Agbetra, classe 2008 (purtroppo a forzato riposo causa rottura dei crociati): "Mattia è in po‘ il ‚simbolo‘ della società“.
Una società che si rallegra sul suo sito di "essere costantemente cresciuta abbracciando la dedizione al gioco e l‘orgoglio nel rappresentare la comunità. Con l’obiettivo di eccellere sul campo e di creare un legame speciale tra giocatori, allenatori, tifosi e tutti gli appassionati di questo bellissimo sport. Il Collina è più di una squadra, è una famiglia". È quello che ci ha fatto capire Andrea.
(Foto Aneta Jurczenia)