Ci è andata di lusso, e che lusso, in vista del prossimo mondiale di hockey. La Svizzera già sapeva di non contare su Josi, Suter, Kurashev (oltre all’epurato Bichsel), così i nomi a disposizione per avere rinforzi dalla NHL erano pochi. Le dita di una mano. Quella mano però si è aperta come la coda di un pavone, anche un po’ a sorpresa per alcuni di essi, ed allora Hischier, Fiala, Meier hanno detto di sì (una linea da 96 gol e 86 assist nella Regular Season), con i 3 che per ruoli potrebbero facilmente giocare assieme. In più ci saranno anche Moser e Siegenthaler in difesa, che non saranno Josi (non replicabile) ma daranno sicuramente il loro contributo.
Insomma, meno peggio di quanto paventato solo una settimana orsono, anche se per 2,2 secondi poteva anche esserci Niederreiter, momento nel quale Winnipeg ha impattato sul 3-3 gara-7 con St. Louis prima di vincere nel secondo overtime. Vedremo se Patrick Fischer terrà aperto uno slot in attacco per lui come accadde nel 2018, quando Alessio Bertaggia fu durante tutto il mondiale l’uomo “di picchetto” in attesa di capire il destino di Nino nei playoff della NHL. In tal caso si partirebbe con 13 attaccanti arruolabili.
Il mondiale che sta prendendo forma è da urlo, basti pensare ad un Canada con Crosby e MacKinnon, oppure la Svezia con ben 18 giocatori provenienti dalla NHL. Una “goduria” per i tifosi dell’hockey che ha una sua logica. L’anno prossimo ci saranno le Olimpiadi, le prime dal 2014 con giocatori provenienti dalla NHL, e tutti vogliono fare il massimo per esserci, iniziando da questa rassegna mondiale. Peccato solo per la scelta delle sedi, Herning in Danimarca (dove la Svizzera batté nel 2018 la Finlandia nei quarti di finale) e Stoccolma, quando si poteva costruire un mondiale tra Copenaghen e Malmö, che distano a mezzora di distanza. Per tifosi, stampa, tutti quanti, che bello sarebbe stato poter vedere la Svizzera ad esempio il 20 maggio contro il Kazakhistan e poi alla sera godersi una partita stellare come Svezia-Canada.
Per la Svizzera sarà un mondiale dove non basterà entrare nelle prime 4 del suo girone (obiettivo minimo, ricordiamo sempre le assenze di Russia e Bielorussia), ma si tratterà di stare più in alto possibile nella classifica, per evitare Canada o Svezia che nel gruppo di Stoccolma fanno paura.
Sarà un assaggio “olimpico” questo mondiale, dove la Svizzera partirà da underdog e avrà tutto da guadagnare. Cementando un gruppo che è già consapevole che il vero grande mondiale, da vincere e fare la storia, sarà il prossimo in casa. Dove sicuramente non vedremo Svezia o Canada in formato NHL, ma con squadre giovani per costruire il futuro quadriennio olimpico. Come accadde a Mannheim nel 2010 ad esempio.
(PPR/Dominik Baur)