CHAMPIONS LEAGUE
Ora l'Inter è favorita
Pubblicato il 07.05.2025 07:24
di Silvano Pulga
Avevamo scritto, a partite ancora da giocare, che l'Inter aveva un 60% di probabilità di passare il turno, ricevendo un messaggio di scherno di un collega di fede nerazzurra, che ci accusava di gufare. In realtà, avevamo anche argomentato, contrapponendo l'esuberanza dei ragazzini blaugrana alla grande forza tattica e mentale di un gruppo molto affiatato e tatticamente collaudatissimo come quello milanese. Senza voler fare quelli del "Lo avevamo detto" questo aspetto, unito a quello mentale, è stata l'arma decisiva per l'Inter, al netto del fatto che il Barcellona ha dimostrato di saper reggere determinate temperature: sotto di due gol, in trasferta, una compagine di giovanissimi poteva crollare. Invece i catalani non si sono disuniti, ribaltando addirittura il risultato a una manciata di minuti dal termine. Purtroppo per loro, non hanno avuto la capacità, dimostrata invece dagli avversari, pur inferiori dal punto di vista atletico e dalla somma dei valori individuali, di saper tenere un risultato così importante: il gol di Acerbi, a tempo scaduto, incassato su una ripartenza e con una dinamica molto simile al primo segnato da Thuram in Spagna, dimostra che i blaugrana devono crescere molto, sotto questo aspetto.
Inter in finale dunque, e in modo molto diverso da due anni fa. A questo giro, infatti, la banda di Simone Inzaghi ha incontrato, nella fase a eliminazione diretta, avversari fortissimi. C'è da dire che la buona sorte ci ha messo lo zampino, privando il Bayern Monaco di alcune pedine chiave, al netto del fatto di avere, anche tra le seconde linee, giocatori di spessore. Tuttavia, ci hanno messo del loro anche i bavaresi, sbagliando alcune palle facili, e pregiudicando il passaggio al turno successivo, in un'edizione della Champions che prevede la finale nel loro stadio: un'eliminazione, quindi, che brucia ancora di più.
La cosa poi che colpisce è che, a essere stati protagonisti tra i nerazzurri, oltre a un Marcus Thuram che ha giocato, a nostro parere, la sua migliore partita da quando è all'Inter, che lo siano stati Taremi e Frattesi, vale a dire due tra gli elementi più criticati, in questa stagione, dalla esigente ma competente (cit.) tifoseria nerazzurra. L'iraniano ha provato a tenere alta la squadra, e ha fatto quando serviva, un intelligente e utilissimo lavoro di copertura. L'ex Sassuolo, a centrocampo, ha sostituito bene Çalhanoğlu (il quale, ammonito da diffidato, sarà regolarmente in campo a Monaco: la squalifica sarebbe scattata solo in caso di rosso diretto) e, assieme all'iraniano, ha confezionato la rete decisiva. Va detto che, probabilmente, nessuna squadra nella parte sinistra della classifica di Serie A gli avrebbe lasciato lo spazio per tirare da quella posizione, dopo essersi aggiustato la sfera: ma lì si ritorna al discorso fatto nelle prime righe. Sulla prestazione di Yann Sommer, non c'è molto da aggiungere a quanto fatto vedere dal portiere ex Basilea sul campo. Di più: se il Barcellona si fosse conquistato i calci di rigore, l'estremo difensore rossocrociato si sarebbe eretto da protagonista assoluto. 
Inter-Barcellona 4-3, a moltissimi, ha ricordato un altro risultato uguale in un'altra partita più famosa del secolo scorso, all'Azteca di Città del Messico: in realtà, erano tempi ed emozioni diverse, al netto del fatto che, a questo giro, la maggioranza degli italiani,(assieme a tanti ticinesi, va detto) si auguravano che al Meazza finisse diversamente. Di conseguenza, a tutti loro, non resta che consolarsi pensando alla finale di Mexico '70. Però, a questo giro, contro Lautaro e compagni non ci saranno Pelé e Carlos Alberto, ma una compagine decisamente più modesta, che sia il PSG o l'Arsenal. L'Inter, quindi, partirà con i favori del pronostico, a differenza di quella nazionale italiana. Appuntamento al 31 maggio, dunque.