Il Locarno ci crede ancora, e fa bene, soprattutto dopo la
vittoria contro il leader Zugo dello scorso weekend. Tre punti fondamentali per
sperare di acciuffare un secondo posto sinonimo di promozione in Prima Lega
Classic.
Giordano Assuelli, 40 anni, dalla stagione 2019/20 è l’assistente del tecnico Remy Frigomosca: locarnese DOC, una carriera da difensore centrale nel calcio regionale, (Pedemonte, Gordola, Minusio e Tenero), sente l’orgoglio di difendere questi colori.
“Locarno è una piazza storica, una delle quattro squadre più importanti del Cantone. Basta entrare al Lido e vedere le foto del passato, per capire di che club stiamo parlando”.
Tanto orgoglio, sì, ma anche responsabilità:
“Si sente la pressione di questa maglietta, inutile negarlo. C’è voglia di riportare in alto questa società e noi faremo di tutto per riuscirci. Soprattutto Frigomosca e il sottoscritto, entrambi di Locarno, sentiamo molto questa responsabilità”.
Per ora siete terzi, a quattro punti dal secondo posto, che potrebbe valere la promozione:
“Bisogna crederci fino alla fine. Il Sursee, in queste ultime giornate, ha lasciato qualche punto per strada e noi siamo lì attaccati. Non dobbiamo mollare. Lo Zugo vincerà il campionato, ma stiamo parlando di una squadra molto forte e con un budget sicuramente più alto del nostro”.
Il cammino del Locarno, in questa stagione, non è sempre stato lineare. Cosa vi è mancato?
“Siamo una squadra che può vincere e perdere contro tutti. Abbiamo preso qualche gol “stupido”, spesso nei minuti finali, e in attacco, con l’eccezione di quando eravamo in Seconda Lega e potevamo contare su bomber Becchio, non abbiamo mai avuto l’attaccante da venti gol a stagione”.
E poi c’è stata qualche defezione:
“L’infortunio di Facchinetti, che si è rotto il crociato, ci ha privato del regista che sa dare i tempi giusti alla squadra. E poi c’è stata la partenza di Peyretti, che ha trovato lavoro vicino a Yverdon e ha fatto una scelta di vita. Ragazzi che ci sono enormemente mancati”.
Com’è lavorare con Frigomosca?
“È bellissimo, stiamo parlando di una persona che ama il calcio, che ti contagia con la sua passione. Mi lascia molto spazio e questo mi ha permesso di crescere come allenatore in questi anni”.
Mai pensato di fare l’allenatore principale?
“Sinceramente sì, ma per il momento mi trovo molto bene con Frigomosca a Locarno e mi piace quello che faccio. Oltretutto, come ho detto, lavorare per questo club è qualcosa di speciale e in questi anni, con tanti giocatori che sanno cos’è il professionismo, ho imparato tanto”.
Il futuro del Locarno è ancora incerto: il presidente Mauro Cavalli ha già comunicato che lascerà il club a fine stagione. Preoccupati?
“Per ora, l’unica cosa che sappiamo, è che il presidente lascerà il club. Lo ha comunicato a noi e alla squadra, chiedendoci di dare il massimo fino a giugno. Per il resto ci sono soltanto voci…”.
Questa incertezza condiziona la squadra?
“Da quello che vedo tutti i giorni nello spogliatoio, direi di no. I ragazzi sono capaci di vivere il momento e tanti di loro hanno iniziato anche una carriera al di fuori dal calcio. Certo, avere la certezza del futuro sarebbe meglio, ma non credo che adesso sia un problema”.
Domani in trasferta, contro il Lachen/Altendorf, continua la rincorsa verso quel sogno chiamato promozione. Perche il Locarno, in mano a due locarnesi come Frigomosca e Assuelli, non mollerà fino alla fine. C’è da crederci.
Giordano Assuelli, 40 anni, dalla stagione 2019/20 è l’assistente del tecnico Remy Frigomosca: locarnese DOC, una carriera da difensore centrale nel calcio regionale, (Pedemonte, Gordola, Minusio e Tenero), sente l’orgoglio di difendere questi colori.
“Locarno è una piazza storica, una delle quattro squadre più importanti del Cantone. Basta entrare al Lido e vedere le foto del passato, per capire di che club stiamo parlando”.
Tanto orgoglio, sì, ma anche responsabilità:
“Si sente la pressione di questa maglietta, inutile negarlo. C’è voglia di riportare in alto questa società e noi faremo di tutto per riuscirci. Soprattutto Frigomosca e il sottoscritto, entrambi di Locarno, sentiamo molto questa responsabilità”.
Per ora siete terzi, a quattro punti dal secondo posto, che potrebbe valere la promozione:
“Bisogna crederci fino alla fine. Il Sursee, in queste ultime giornate, ha lasciato qualche punto per strada e noi siamo lì attaccati. Non dobbiamo mollare. Lo Zugo vincerà il campionato, ma stiamo parlando di una squadra molto forte e con un budget sicuramente più alto del nostro”.
Il cammino del Locarno, in questa stagione, non è sempre stato lineare. Cosa vi è mancato?
“Siamo una squadra che può vincere e perdere contro tutti. Abbiamo preso qualche gol “stupido”, spesso nei minuti finali, e in attacco, con l’eccezione di quando eravamo in Seconda Lega e potevamo contare su bomber Becchio, non abbiamo mai avuto l’attaccante da venti gol a stagione”.
E poi c’è stata qualche defezione:
“L’infortunio di Facchinetti, che si è rotto il crociato, ci ha privato del regista che sa dare i tempi giusti alla squadra. E poi c’è stata la partenza di Peyretti, che ha trovato lavoro vicino a Yverdon e ha fatto una scelta di vita. Ragazzi che ci sono enormemente mancati”.
Com’è lavorare con Frigomosca?
“È bellissimo, stiamo parlando di una persona che ama il calcio, che ti contagia con la sua passione. Mi lascia molto spazio e questo mi ha permesso di crescere come allenatore in questi anni”.
Mai pensato di fare l’allenatore principale?
“Sinceramente sì, ma per il momento mi trovo molto bene con Frigomosca a Locarno e mi piace quello che faccio. Oltretutto, come ho detto, lavorare per questo club è qualcosa di speciale e in questi anni, con tanti giocatori che sanno cos’è il professionismo, ho imparato tanto”.
Il futuro del Locarno è ancora incerto: il presidente Mauro Cavalli ha già comunicato che lascerà il club a fine stagione. Preoccupati?
“Per ora, l’unica cosa che sappiamo, è che il presidente lascerà il club. Lo ha comunicato a noi e alla squadra, chiedendoci di dare il massimo fino a giugno. Per il resto ci sono soltanto voci…”.
Questa incertezza condiziona la squadra?
“Da quello che vedo tutti i giorni nello spogliatoio, direi di no. I ragazzi sono capaci di vivere il momento e tanti di loro hanno iniziato anche una carriera al di fuori dal calcio. Certo, avere la certezza del futuro sarebbe meglio, ma non credo che adesso sia un problema”.
Domani in trasferta, contro il Lachen/Altendorf, continua la rincorsa verso quel sogno chiamato promozione. Perche il Locarno, in mano a due locarnesi come Frigomosca e Assuelli, non mollerà fino alla fine. C’è da crederci.