CALCIO ITALIANO
Al Milan la prova generale
Pubblicato il 10.05.2025 07:45
di Silvano Pulga
 
Il Milan ha vinto la prova generale della finale di Coppa Italia, contro un Bologna che, tutto sommato, non si è nascosto troppo, pur lasciando a riposo qualche titolare, tra i quali il nostro Dan Ndoye, in bacino di carenaggio da qualche settimana. I colleghi bolognesi, tuttavia, ci hanno confidato che il bomber rossocrociato è quasi pronto, e che Italiano non lo ha portato a San Siro per non rischiarlo, assieme a Odegaard, anch'egli a riposo per precauzione. A Roma, quindi, per la finale di Coppa Italia, l'attaccante ex Basilea ci sarà, con la spinta di almeno 30.000 tifosi felsinei: la città emiliana, ci dicono, è in fibrillazione, per un evento che manca dal 1974.
L'allenatore degli emiliani, va detto, ha cercato comunque di vincere, dimostrando che i suoi sono più squadra del Milan, vissuto più che altro sulle giocate dei singoli. Certo: passare in vantaggio grazie a una prodezza di Orsolini, e poi incassare tre gol (più uno annullato per fuorigioco) su tre ripartenze è qualcosa che dovrà far riflettere l'emergente tecnico ex Spezia. La sensazione, però, e che, nonostante il successo rotondo nel punteggio, ma molto meno nel gioco, il Milan, a Roma, non sarà la squadra favorita. Il Bologna ha tenuto infatti in mano il pallino dell'incontro per diverso tempo, con belle geometrie e un gioco efficace. Orsolini, già giustiziere dell'Inter, ha spaziato su tutto il fronte offensivo, senza dare riferimenti agli avversari; e anche Dominguez, sulla fascia di competenza, si è mosso piuttosto bene.
Abbiamo chiesto al capitano De Silvestri, in sala stampa, come vivano la vigilia della finale di Roma i nostri connazionali: la Coppa, in Svizzera, gli abbiamo spiegato, è qualcosa di molto sentito, come noto, e la finale è la partita più importante della stagione: stadio esaurito, tante famiglie, migliaia di bambini con le maglie delle finaliste. "Non me l'hanno detto, glielo chiederò sul bus intanto che torniamo. Certamente, per noi l'attesa è grande: c'è una città che ci accompagna, dopo un'attesa durata 51 anni. Le finali si giocano per vincerle, e noi vogliamo il trofeo. E i miei compagni rossocrociati sono fortissimi, e ci daranno una grande mano" 
A fine partita, Sergio Conceição è apparso ovviamente soddisfatto per la prestazione dei suoi. Come Matteo Gabbia prima di lui, ha detto che gruppo e allenatore iniziano a conoscersi meglio, e questo è senza dubbio un motivo di crescita. Certo, il Milan di oggi ha qualche buona individualità senza dubbio; però, di fronte a squadre organizzate, i rossoneri soffrono, al netto del fatto che regalare Fofana e Leâo al Bologna di oggi sia sicuramente un handicap. Un po' preoccupato Davide Italiano per gli ultimi 20' dei suoi: ma la sensazione è che mercoledì sera a Roma, quando conterà davvero, si vedrà un altra compagine, come uomini e, soprattutto, mentalità.