Il Bellinzona è salvo. Adesso sì, matematicamente. Il
ricorso dello Sciaffusa, retrocesso dopo la sconfitta interna contro il Nyon,
non interessa più.
I granata ce l’hanno fatta, grazie a un bel finale di stagione, culminato ieri sera con il pareggio di Losanna, contro lo Stade. Un punto meritato, al termine di una partita equilibrata e ancora una volta timbrata da Nivokazi (al 14. sigillo) su bell’assist di capitan Mihajlovic.
In attesa delle scelte di patron Bentancur, che ha tanta voglia di vendere (magari a un gruppo locale…), ma che per il momento sembra ancora lontano dall’obiettivo, è inevitabile pensare a cosa avrebbe potuto essere il campionato del Bellinzona con Sannino dall’inizio.
Il tecnico, dopo un paio di partite di comprensibile assestamento (con le sconfitte di Nyon e Carouge), nelle ultime cinque gare ha portato a casa la bellezza di 11 punti: soltanto il Thun di Lustrinelli ha fatto meglio, con 12 punti (e una partita ancora da disputare).
Cosa significa tutto ciò? Semplicemente che questa squadra, come avevamo predetto a inizio stagione, quando fu costruita, non era così male. Anzi. Avrebbe meritato un campionato migliore e una minor sofferenza, e forse avrebbe potuto lottare addirittura per il secondo posto.
Sannino ha saputo dare equilibrio, tenuta difensiva e soprattutto una mentalità guerriera e vincente. Il Bellinzona, che si smarriva alle prime difficoltà, in questo finale ha dimostrato di essere un gruppo vero e solidale, lontano da quel triste simulacro di squadra che avevamo conosciuto con gli spagnoli in panchina.
Resta il rammarico di una stagione forse buttata. La speranza, adesso, è che si abbiano le idee chiare per il futuro. Prima la licenza, poi un progetto che possa ridare fiducia ai tifosi e riportarli allo stadio. E abbiamo visto, che a volte, avere un buon allenatore in panchina, può essere già un buon punto di partenza.
I granata ce l’hanno fatta, grazie a un bel finale di stagione, culminato ieri sera con il pareggio di Losanna, contro lo Stade. Un punto meritato, al termine di una partita equilibrata e ancora una volta timbrata da Nivokazi (al 14. sigillo) su bell’assist di capitan Mihajlovic.
In attesa delle scelte di patron Bentancur, che ha tanta voglia di vendere (magari a un gruppo locale…), ma che per il momento sembra ancora lontano dall’obiettivo, è inevitabile pensare a cosa avrebbe potuto essere il campionato del Bellinzona con Sannino dall’inizio.
Il tecnico, dopo un paio di partite di comprensibile assestamento (con le sconfitte di Nyon e Carouge), nelle ultime cinque gare ha portato a casa la bellezza di 11 punti: soltanto il Thun di Lustrinelli ha fatto meglio, con 12 punti (e una partita ancora da disputare).
Cosa significa tutto ciò? Semplicemente che questa squadra, come avevamo predetto a inizio stagione, quando fu costruita, non era così male. Anzi. Avrebbe meritato un campionato migliore e una minor sofferenza, e forse avrebbe potuto lottare addirittura per il secondo posto.
Sannino ha saputo dare equilibrio, tenuta difensiva e soprattutto una mentalità guerriera e vincente. Il Bellinzona, che si smarriva alle prime difficoltà, in questo finale ha dimostrato di essere un gruppo vero e solidale, lontano da quel triste simulacro di squadra che avevamo conosciuto con gli spagnoli in panchina.
Resta il rammarico di una stagione forse buttata. La speranza, adesso, è che si abbiano le idee chiare per il futuro. Prima la licenza, poi un progetto che possa ridare fiducia ai tifosi e riportarli allo stadio. E abbiamo visto, che a volte, avere un buon allenatore in panchina, può essere già un buon punto di partenza.
(Foto Filippo Zanovello)