Automobilismo
Belgio, la Ferrari vince a Spa
Pubblicato il 12.05.2025 06:21
di Silvano Pulga
Che la stagione in Formula 1 della Ferrari sia iniziata malissimo è storia nota. Dove invece la Scuderia di Maranello sta andando fortissimo è nel WEC, l'Endurance; quello che i più vecchi ricordano come Campionato mondiale Marche perché qua, a differenza del pilota, si premiava soprattutto il marchio. E forse per quello era molto amato dal Grande Vecchio, che ha sempre considerato la macchina più importante di chi la guidava. Poi, con l'ingresso della FIAT, l'affinarsi della tecnologia e l'aumento dei costi le cose cambiarono, mettendo la F1 al primo posto. In questa edizione della gara belga di Spa - Francorchamps , nel circuito considerato da sempre una sorta di Università dell'automobilismo sportivo, nonostante la penalizzazione imposta dal BoP (Balance of Performance) per via delle prime due vittorie stagionali, con un aumento di 20 kg del peso e una diminuzione della potenza, la Ferrari è arrivata ancora davanti a tutti. Non solo: le macchine contrassegnate dal Cavallino si sono imposte anche nella classe cadetta (la LMGT3) grazie al successo della Ferrari 296 numero 21, portata al primo posto di categoria dal varesino Alessio Rovera, nelle ultime due ore di corsa, grazie a una rimonta strepitosa a suon di giri veloci e sorpassi ai danni dei rivali. A condurre la macchina vittoriosa sono stati anche Simon Mann e François Heriau. Ottima, in questa categoria, la prova del nostro Thomas Flohr  che ha portato la Ferrari ufficiale numero 54, assieme a Castellacci e Rigoni, sul gradino più basso del podio della categoria. Peccato perché l'elvetico era anche riuscito ad andare in testa,  perdendo poi la piazza d'onore per una manciata di secondi, preceduto dalla Ford Mustang  numero 88 di Proton Competition condotta da Olsen/Levorato/Gattuso. Una gara condotta magistralmente dal punto di vista tattico da parte dei piloti e degli uomini al muretto, guidati dal Team Manager Antonello Coletta, uno che sarebbe sicuramente piaciuto al Drake. Non era facile, a questo giro (ma quando lo è nelle gare di durata?), per via della penalizzazione dovuta al BoP.  A prevalere in Belgio è stata questa volta la vettura numero 51 condotta da Antonio Giovinazzi/James Calado/Alessandro in virtù, appunto, di una gestione di grande spessore nelle ultime due ore, dal momento che un ingresso della Safety Car aveva tutte le vetture della Classe HYPERCAR ripartire una dietro l'altra, facendo diventare cruciale la strategia delle soste ai box per rifornimenti carburante, energia e cambio gomme. Sugli scudi, nella categoria regina, Alpine e BMW, che hanno lottato sino all'ultimo contro le due macchine Rosse contrassegnate dai numeri 51 e 50. Decisiva la sosta ai box di Pier Guidi, nell'ultima ora di gara, abilissimo a ricaricare energia uscendo però davanti ai compagni di Scuderia.  Sul gradino più basso del podio una ottima Alpine contrassegnata dal numero 36, condotta da Schumacher/Makowiecki/Gounon, bravi a prendere il comando a metà gara, chiudendo staccati di poco più di 5" dal leader della corsa.  La Toyota numero 8 del nostro Sébastien Buemi, assieme ad Hartley/Hirakawa, in vista della 24h di Le Mans sembra aver ritrovato un discreto passo gara, chiudendo al quarto posto, a oltre 30" dal vincitore. Grazie anche all'abilità del muretto, il portacolori rossocrociato ha messo gli scarichi della sua GR010 Hybrid davanti alle Cadillac numero 12 di Lynn/Nato Stevens e alla 38 di Bourdais/Bamber/Button. Solo settimi i compagni di Scuderia con la Toyota numero 7. De Vries/Kobayashi/Conway si sono dovuti fermare ai box nel finale, compromettendo una gara discreta. La BMW numero 15 di Marciello/Magnussen, data tra le favorite alla vigilia, ha chiuso decima per via di una penalità nella parte centrale di gara. La gemella col numero 20 condotta da Frijns/Rast ha dato invece vita a un duello interessantissimo per il podio, cedendo nel finale per un problema ai freni. La Scuderia bavarese, tuttavia, potrebbe dire la sua in Francia, il mese prossimo, in quella che è la gara che conta davvero. Ora, appunto, Le Mans. Non ci può essere pronostico: troppe le variabili in ballo. Quello che possiamo anticipare è che sarà uno spettacolo indimenticabile per chi potrà esserci, con 300.000 persone presenti, la notte lunghissima e l'alba salutata dai fari delle auto. Un sogno per chiunque abbia un fremito ogni volta che sente rombare un motore.