MONDIALI
Che bella Svizzera
Pubblicato il 12.05.2025 18:01
di Alessandro Tamburini
Che bella Svizzera! Ad Herning contro gli Stati Uniti gli elvetici hanno lanciato un doppio messaggio maiuscolo ed in grassetto per questo mondiale. ”Ci saremo per la lotta per l’oro, ci siamo messi in una posizione ideale per un quarto di finale più agiato, evitando magari Canada e Svezia.”. Dopo i dubbi sulle presenze degli uomini targati NHL, con l’arrivo di Kevin Fiala, MVP dell’ultimo mondiale, la Svizzera ha preso un’altra dimensione. Geniali alcune sue giocate, subito importante il suo impatto nella prima linea. Ma la verità va aldilà, e molto, di Fiala. La Svizzera ha convinto in tutto e per tutto, dominato gli USA da metà del primo tempo fino alla fine, con Genoni in porta molto solido e sereno, ma soprattutto protetto in modo magistrale. Non un big save, lo slot perennemente chiuso e sigillato davanti a lui, con la squadra di Fischer che oltre ad aver vinto 3-0 ha trovato più ferri, creato tantissimo dalle parti di Daccord, trovato reti con quei giocatori che meno ti aspetti, come Riat, Siegenthaler e Kukan. Squadra, sì, questa è la grande forza dei rossocrociati, che hanno automatismi, un gruppo, che a differenza della selezione USA, sono emersi in modo netto, evidente. C’è il lavoro di una decade per creare uno stile di gioco, forechecking, tenere gli avversari per vie periferiche nel proprio terzo difensivo, sfruttando ad esempio contro gli americani la maggior abitudine a giostrare su piste più larghe rispetto alla NHL. Dopo il punto contro la Cechia ed i tre contro gli USA (che dovranno sfidarsi tra di loro), una delle prime due posizioni torna possibile. Anzi, molto probabile. E se vedi il gruppo di Stoccolma, le difficoltà anche oggi ad esempio della Slovacchia battuta dall’Austria (da vedere il rigore decisivo di Schneider), bisogna essere molto ottimisti per avere un quarto di finale da chiari favoriti. Solo due settimane orsono c’erano dubbi su Meier, Fiala stesso, ora ci sono, e soprattutto c’è la fiducia, gli automatismi, quella sensazione che “la navicella rossocrociata” è decollata in questo mondiale. E può legittimamente mirare in alto. Soprattutto c’è quel mix perfetto tra tecnica e fisicità (il gol di Riat ne è un esempio), ordine, disciplina. Insomma, brava Svizzera, davvero. Ora è legittimo puntare al massimo. E chissà poi, vista la sconfitta nella notte di Winnipeg (ora sotto 2-1 con Dallas), se tra una settimana non possa esserci addirittura l’innesto di Niederreiter. Ci va di sognare dopo oggi? Sì! Si deve sognare. Dopo 3 argenti in 11 anni, quell’oro deve essere il giusto obiettivo per quanto visto oggi. Per merito. Con umiltà, ma anche consapevolezza del proprio valore.