Che bella Svizzera! Ad Herning contro gli Stati
Uniti gli elvetici hanno lanciato un doppio messaggio maiuscolo ed in
grassetto per questo mondiale. ”Ci saremo per la lotta per l’oro,
ci siamo messi in una posizione ideale per un quarto di finale più
agiato, evitando magari Canada e Svezia.”. Dopo i dubbi sulle
presenze degli uomini targati NHL, con l’arrivo di Kevin Fiala, MVP
dell’ultimo mondiale, la Svizzera ha preso un’altra dimensione.
Geniali alcune sue giocate, subito importante il suo impatto nella
prima linea. Ma la verità va aldilà, e molto, di Fiala. La Svizzera
ha convinto in tutto e per tutto, dominato gli USA da metà del primo
tempo fino alla fine, con Genoni in porta molto solido e sereno, ma
soprattutto protetto in modo magistrale. Non un big save, lo slot
perennemente chiuso e sigillato davanti a lui, con la squadra di
Fischer che oltre ad aver vinto 3-0 ha trovato più ferri, creato
tantissimo dalle parti di Daccord, trovato reti con quei giocatori
che meno ti aspetti, come Riat, Siegenthaler e Kukan. Squadra, sì,
questa è la grande forza dei rossocrociati, che hanno automatismi,
un gruppo, che a differenza della selezione USA, sono emersi in modo
netto, evidente. C’è il lavoro di una decade per creare uno stile
di gioco, forechecking, tenere gli avversari per vie periferiche nel
proprio terzo difensivo, sfruttando ad esempio contro gli americani
la maggior abitudine a giostrare su piste più larghe rispetto alla
NHL. Dopo il punto contro la Cechia ed i tre contro gli USA (che
dovranno sfidarsi tra di loro), una delle prime due posizioni torna
possibile. Anzi, molto probabile. E se vedi il gruppo di Stoccolma,
le difficoltà anche oggi ad esempio della Slovacchia battuta
dall’Austria (da vedere il rigore decisivo di Schneider), bisogna
essere molto ottimisti per avere un quarto di finale da chiari
favoriti. Solo due settimane orsono c’erano dubbi su Meier, Fiala
stesso, ora ci sono, e soprattutto c’è la fiducia, gli
automatismi, quella sensazione che “la navicella rossocrociata” è
decollata in questo mondiale. E può legittimamente mirare in alto.
Soprattutto c’è quel mix perfetto tra tecnica e fisicità (il gol
di Riat ne è un esempio), ordine, disciplina. Insomma, brava
Svizzera, davvero. Ora è legittimo puntare al massimo. E chissà
poi, vista la sconfitta nella notte di Winnipeg (ora sotto 2-1 con
Dallas), se tra una settimana non possa esserci addirittura l’innesto
di Niederreiter. Ci va di sognare dopo oggi? Sì! Si deve sognare.
Dopo 3 argenti in 11 anni, quell’oro deve essere il giusto
obiettivo per quanto visto oggi. Per merito. Con umiltà, ma anche
consapevolezza del proprio valore.
MONDIALI

Che bella Svizzera