CALCIO ITALIANO
Scarpa rotta eppur bisogna andar
Pubblicato il 13.05.2025 05:04
di Red.
Si stavano giocando i minuti di recupero di Inter-Barcellona.
Tutto sembrava finito. Il destino si stava appalesando nella maniera che sanciva una sconfitta ineluttabile. Ma ci sono uomini che decidono che devono reagire e combattere fino all'ultimo respiro. Francesco Acerbi si è rivolto perentorio a Matteo Darmian: “Tu stai qua, che io vado”. È già storia: il difensore si è trasformato in centravanti, è andato in area, ha ricevuto un passaggio di Denzel Dumfries, e ha insaccato di destro, che non è il suo piede. Rete e partita ai supplementari. E aveva la scarpa rotta, un buco da dove spunta un dito. Scarpe che ha indossato anche in Torino-Inter. Marco Parolo, che ora fa l'opinionista, lo conosce molto bene, è sicuro: “Scaramantico? Di più. Quella scarpa la terrà con la colla per la finale di Champions. In finale scende con l'alluce di fuori piuttosto”. Francesco Acerbi ha 37 anni, ed è diventato un'autentica icona. I tifosi hanno deciso di ergerlo a beniamino. Rappresenta un simbolo molto umano e normale. È l'espressione di una volontà che tenta di resistere alle avversità. Eupalla gli ha concesso la sua protezione e benevolenza, ha deciso che assurgesse a eroe inaspettato e forse involontario. Ma chi è Francesco Acerbi? Lo spiega esaustivamente Toni Kroos: “Se dovessi scegliere tra un sistema di allarme, un pastore tedesco davanti casa, sceglierei Acerbi. È pura mentalità”. È l'ultimo difensore puro in circolazione. Altro che movimento o posizione, a lui il pallone non interessa, guarda sempre la punta, la controlla, non la perde mai di vista, la marca a uomo. E ci crede, sempre.