SUPER LEAGUE
"O fai 60 gol o devi correre"
Pubblicato il 13.05.2025 09:16
di Red.
Ha vinto, zittendo tutti, anche chi non lo voleva più sulla panchina del Basilea.
Questo titolo è anche la sua rivincita, di uomo e allenatore.
Fabio Celestini può legittimamente festeggiare il titolo conquistato con 3 partite di anticipo. Se lo merita, eccome!
Ieri sera è intervenuto a Fuorigioco, dove ha risposto con la solita compostezza e chiarezza a le tante domande che gli sono state rivolte.
Le più gettonate, ovviamente, quelle su Shaqiri:
“Il suo arrivo è stato un terremoto, era una sfida che bisognava vincere sul campo. Sapevo che doveva giocare sempre, perché è uno di quei giocatori creativi, vecchia maniera, a cui bisogna dare la possibilità di esprimersi liberamente”.
Shaqiri determinante, certo, ma non facile da gestire:
“La sua voglia di vincere a volte è pesante, mette sotto pressione il gruppo. Ma alla fine ha fatto la differenza”.
Stiamo parlando di un giocatore atipico per il calcio che Celestini solitamente ama praticare, no?
“Sono cambiato negli anni, non sono più l’allenatore di Losanna o Lugano. Sono cresciuto e ho modificato anche qualche pensiero, e ho capito subìto cosa potesse darci uno come Shaqiri. Abbiamo dovuto costruire la squadra attorno a lui, ma anche gli altri sono da elogiare. Hanno fatto tutti un grande lavoro. Poi come dice Ancelotti: o fai 60 gol a stagione, o devi correre”.
Tra i due, qualche scontro c’è stato:
“Soprattutto durante le partite ci arrabbiamo spesso, perché ci diciamo le cose in faccia. Ma alla fine ci abbracciamo, perché riconosco che ha dato alla squadra la mentalità vincente”.
La domanda che in Ticino si fanno in tanti, è se Shaqiri sarebbe stato capace di fare altrettanto a Lugano:
“Difficile da dire, perché Basilea è casa sua, e nonostante un inizio non facilissimo, con due sconfitte, qui lo hanno sempre sostenuto. Per lui tornare a Basilea era una grande sfida e giocare al St.Jakob è una cosa “da pazzi”. Lugano invece è un ambiente più tranquillo, non so come sarebbe andata…”.
E Celestini cosa farà? Resterà?
“Non guardo al futuro. Qui mi sono trovato bene, ogni giorno ero felice di allenare. Tra poco compirò 50 anni e vivo giorno per giorno. Non so cosa succederà. Durante la stagione abbiamo cambiato sei volte l’obiettivo: siamo partiti per disputare un campionato tranquillo e poi l’abbiamo vinto. Ora puntiamo alla doppietta, con la coppa. Poi vedremo..”.
Nonostante le vittorie, Celestini è stato criticato: strano, no?
“Sono sempre state voci che arrivavano dall’esterno. Ma onestamente, dopo 33 anni in questo mondo, non mi stupisco più di nulla e accetto anche le critiche”.