Di
‘bandiere’ nel calcio ce ne sono sempre di meno. Parliamo di
bandiere in carne ed ossa. L’ACB ha la sua in Dragan Mihajlovic (nella foto di Filippo Zanovello), il
leader che non tradisce mai, un giocatore di grande tempra che ha
addosso una gran voglia di giocare. Anzi, di continuare a portare la
maglia che in carriera, a prescindere da qualche ‘escursione’ nel
Sottoceneri (oltre che all’estero) ha amato e ama più di tutte le
altre (“Bellinzona è casa mia”). Presupponiamo che l’estate
che va ad arrivare gli porrà questa imbarazzante (magari
anche fastidiosa) domanda: “A 34 anni (in agosto) sarò
confermato?”. Si guarda, inevitabilmente, alla sua carta di
identità. Ma si tratta, secondo noi, di un problema che non ci si
dovrebbe porre. Sicuramente non a livello di qualità tecniche. E
tantomeno di ´risorse’ fisiche. Ci sono giocatori che fisicamente
perdono nettamente il confronto. Il capitano corre a perdifiato,
avanti e indietro sulla fascia, fin dentro l’area di rigore
avversaria, più di qualsiasi altro suo compagno (fa eccezione Thomas
Chacon, il ‘rendimento’ dell’uruguaiano non è però
paragonabile). In più è quello che nei momenti critici (soprattutto
in quelli) si danna l’anima. Naturalmente mantenersi a questi
livelli non sarà facile. Questo è un po’ il problema che
‘avvolge’ tutti coloro che prima o poi si lasciano alle spalle
una giovinezza (calcistica, intendiamo dire) ormai fuggente.
L’augurio (nostro) e la speranza (dei tifosi) è che Dragan possa ritagliarsi un posto da titolare anche nel prossimo campionato. Ce n’è un’altra di bandiera che ‘profuma’ di granata. Mauro Lustrinelli, classe 1976, si è costruito una invidiabile carriera di allenatore (U21 rossocrociata) compiendo da ultimo l’impresa di riportare il Thun nella massima divisione. Il bellinzonese è diventato il ´pupillo’ del club (un ‘cocco’ di classe) stimato ed amato da dirigenti e tifosi all’unisono. Venerdì Mauro - “l’uomo che trasforma i sogni in realtà“ - così lo ha ‘raffigurato’ Contropiede negli scorsi giorni - torna nella sua città, potremmo dire, da ‘eroe’, termine che tuttavia, da come lo conosciamo, non gli piacerà leggere né sentire. Allora diciamo tout court, da vincitore. Lustrinelli merita un applauso caloroso e incoraggiante (sì, ne ha bisogno perché quello di Super League è un campionato molto diverso) da parte dei tifosi del Bellinzona. Da ‘tradurre’ in un atto di stima e ammirazione dei dirigenti ACB. Il tutto in un’atmosfera che dovrà avere qualcosa anche di particolare (non suggeriamo niente). Abbiamo lasciato intendere, all’inizio di questo ‘pezzo’, che le ‘bandiere vengono ammainate con una certa facilità. Quelle di cui abbiamo parlato oggi, ‘intestate’ a Dragan e a Mauro, meritano di ‘ondeggiare’ negli ultimi 90 minuti che si giocano al Comunale. Auguriamoci con una bella cornice di pubblico.
L’augurio (nostro) e la speranza (dei tifosi) è che Dragan possa ritagliarsi un posto da titolare anche nel prossimo campionato. Ce n’è un’altra di bandiera che ‘profuma’ di granata. Mauro Lustrinelli, classe 1976, si è costruito una invidiabile carriera di allenatore (U21 rossocrociata) compiendo da ultimo l’impresa di riportare il Thun nella massima divisione. Il bellinzonese è diventato il ´pupillo’ del club (un ‘cocco’ di classe) stimato ed amato da dirigenti e tifosi all’unisono. Venerdì Mauro - “l’uomo che trasforma i sogni in realtà“ - così lo ha ‘raffigurato’ Contropiede negli scorsi giorni - torna nella sua città, potremmo dire, da ‘eroe’, termine che tuttavia, da come lo conosciamo, non gli piacerà leggere né sentire. Allora diciamo tout court, da vincitore. Lustrinelli merita un applauso caloroso e incoraggiante (sì, ne ha bisogno perché quello di Super League è un campionato molto diverso) da parte dei tifosi del Bellinzona. Da ‘tradurre’ in un atto di stima e ammirazione dei dirigenti ACB. Il tutto in un’atmosfera che dovrà avere qualcosa anche di particolare (non suggeriamo niente). Abbiamo lasciato intendere, all’inizio di questo ‘pezzo’, che le ‘bandiere vengono ammainate con una certa facilità. Quelle di cui abbiamo parlato oggi, ‘intestate’ a Dragan e a Mauro, meritano di ‘ondeggiare’ negli ultimi 90 minuti che si giocano al Comunale. Auguriamoci con una bella cornice di pubblico.