AC BELLINZONA
Le 'bandiere' sventolano ancora
Pubblicato il 14.05.2025 08:14
di Enrico Lafranchi
Di ‘bandiere’ nel calcio ce ne sono sempre di meno. Parliamo di bandiere in carne ed ossa. L’ACB ha la sua in Dragan Mihajlovic (nella foto di Filippo Zanovello), il leader che non tradisce mai, un giocatore di grande tempra che ha addosso una gran voglia di giocare. Anzi, di continuare a portare la maglia che in carriera, a prescindere da qualche ‘escursione’ nel Sottoceneri (oltre che all’estero) ha amato e ama più di tutte le altre (“Bellinzona è casa mia”). Presupponiamo che l’estate che va ad arrivare gli porrà questa imbarazzante (magari anche fastidiosa) domanda: “A 34 anni (in agosto) sarò confermato?”. Si guarda, inevitabilmente, alla sua carta di identità. Ma si tratta, secondo noi, di un problema che non ci si dovrebbe porre. Sicuramente non a livello di qualità tecniche. E tantomeno di ´risorse’ fisiche. Ci sono giocatori che fisicamente perdono nettamente il confronto. Il capitano corre a perdifiato, avanti e indietro sulla fascia, fin dentro l’area di rigore avversaria, più di qualsiasi altro suo compagno (fa eccezione Thomas Chacon, il ‘rendimento’ dell’uruguaiano non è però paragonabile). In più è quello che nei momenti critici (soprattutto in quelli) si danna l’anima. Naturalmente mantenersi a questi livelli non sarà facile. Questo è un po’ il problema che ‘avvolge’ tutti coloro che prima o poi si lasciano alle spalle una giovinezza (calcistica, intendiamo dire) ormai fuggente.
L’augurio (nostro) e la speranza (dei tifosi) è che Dragan possa ritagliarsi un posto da titolare anche nel prossimo campionato. Ce n’è un’altra di bandiera che ‘profuma’ di granata. Mauro Lustrinelli, classe 1976, si è costruito una invidiabile carriera di allenatore (U21 rossocrociata) compiendo da ultimo l’impresa di riportare il Thun nella massima divisione. Il bellinzonese è diventato il ´pupillo’ del club (un ‘cocco’ di classe) stimato ed amato da dirigenti e tifosi all’unisono. Venerdì Mauro - “l’uomo che trasforma i sogni in realtà“ - così lo ha ‘raffigurato’ Contropiede negli scorsi giorni - torna nella sua città, potremmo dire, da ‘eroe’, termine che tuttavia, da come lo conosciamo, non gli piacerà leggere né sentire. Allora diciamo tout court, da vincitore. Lustrinelli merita un applauso caloroso e incoraggiante (sì, ne ha bisogno perché quello di Super League è un campionato molto diverso) da parte dei tifosi del Bellinzona. Da ‘tradurre’ in un atto di stima e ammirazione dei dirigenti ACB. Il tutto in un’atmosfera che dovrà avere qualcosa anche di particolare (non suggeriamo niente). Abbiamo lasciato intendere, all’inizio di questo ‘pezzo’, che le ‘bandiere vengono ammainate con una certa facilità. Quelle di cui abbiamo parlato oggi, ‘intestate’ a Dragan e a Mauro, meritano di ‘ondeggiare’ negli ultimi 90 minuti che si giocano  al Comunale. Auguriamoci con una bella cornice di pubblico.