CALCIO ITALIANO
"Un giorno duro per chi ama la Sampdoria"
Pubblicato il 14.05.2025 15:07
di L.S.
È un giorno doloroso per chi ha la Sampdoria nel cuore. Uno di questi, senza dubbio, è Marco Padalino, braccio destro di Sebastian Pelzer nel FC Lugano ed ex giocatore blucerchiato per quattro stagioni, dal 2008 al 2012.
Ieri sera la Samp, con il pareggio esterno contro la Juve Stabia, è stata retrocessa direttamente in serie C. Un verdetto a dir poco clamoroso, per una squadra che era partita per salire in serie A.
Marco, come va?
“Oggi non sono la persona adatta per parlare della Sampdoria. È un giorno durissimo per chi tifa questi colori. Questa società è seconda soltanto al Lugano nel mio cuore”.
Te l’aspettavi?
“Onestamente no. Nessuno si aspettava un finale così, anche perché l’estate scorsa, dopo aver evitato il fallimento, c’erano molte aspettative attorno alla squadra”.
Eppure non sembrava così scarsa questa rosa:
“Assolutamente no. Il mercato fatto da Accardi, che è anche un amico, non era così male, ma qualcosa non ha funzionato per quanto riguarda la gestione. Dall’esterno ovviamente è difficile capire cosa sia realmente successo”.
Giocare per la Samp significa avere anche tanta pressione addosso, vero?
“Beh, certo, soprattutto quando giochi in B, tutti si aspettano che tu vinca tutte le partite. E invece, quando le cose sono iniziate ad andare male, non sono emersi quei leader capaci di risollevare la situazione”.
Tu eri stato recentemente a vedere una partita:
“Sì, avevo visto Spezia-Sampdoria: era andato là come scout, perché sono convinto il che il campionato di serie B italiano possa essere importante per un club come il Lugano. Anche se già a quel livello, i costi sono alti”.
E cosa avevi visto?
“Avevo notato una squadra in difficoltà, che alla fine aveva perso 2 a 0 dimostrando parecchi limiti. Quel giorno mi resi conto che la squadra avrebbe rischiato fortemente la retrocessione”.
Sono stati cambiati quattro allenatori: da Pirlo per arrivare fino a Evani, coadiuvato da Lombardo e con l’aiuto di Mancini, come consigliere.
“Era stato un modo, da parte della società, per calmare le acque agitate. Purtroppo, Manfredi, presidente che gestisce un fondo, ha trovato tante difficoltà non essendo un uomo di calcio. In società è forse mancata una figura capace di mettere le cose a posto nei momenti più delicati. Basta pensare ai nove (!) portieri in rosa per capire il caos che regnava”.
Il futuro come lo vedi?
“La serie C è un pantano, dal quale non è facile riemergere. Soltanto la prima sale direttamente, le altre devono sottoporsi a playoff infiniti. Oltretutto, tutti si aspetteranno che la Samp vinca tutte le partite 4 a 0, ma su certi campi è molto difficile”.
In serie C retrocede anche una delle migliori tifoserie d’Italia:
“Senza dubbio. Bastava vedere qualche giorno fa, nella partita vinta in casa contro la Salernitana, l’ambiente che c’era allo stadio. Una cosa da brividi. E quando è partita la canzone di Fausto Leali, “Io amo”, era difficile non emozionarsi”.