Premessa
necessaria: mancano ancora due giornate alla fine della Super League,
quindi le classifiche non sono ancora definitive. Tuttavia, gli
appassionati se ne sono già accorti: lo Zurigo, inserito nel girone
per la relegazione, ha già ottenuto più punti (53) di alcune
squadre che disputano invece quello per il titolo (Lucerna e Lugano
ne hanno 52, il Losanna 51). Ovviamente è un dato provvisorio, come
già scritto sopra; tuttavia, è emblematico rispetto alle
perplessità che la nuova formula sta destando a parecchi
appassionati e addetti ai lavori. Non solo: il Lugano, per esempio,
domenica andrà a giocare per la terza volta sul campo (sintetico,
tra l'altro) del Losanna, con in gioco punti importantissimi.
Inoltre, le 33 partite della stagione regolare costringono alcune
compagini a giocare più partite in casa che in trasferta (e
viceversa, ovviamente): la formula che divide in due la classifica
non sempre garantisce la possibilità di riequilibrio nelle 5 partite
finali del torneo. E l'equità sportiva? Si prega di ripassare più
avanti. Se è vero che l'ampliamento a dodici squadre in Super League
è stata un'ottima cosa, fotografando in modo più oggettivo il
nostro movimento calcistico di punta, lo è anche che la formula del
torneo, come già scritto, piace poco. Basta fare una ricerca sui
social, anche frequentando le pagine dedicate ad alcune compagini di
oltre Gottardo. Poi, è vero: quest'anno i punteggi in classifica,
alla fine della stagione regolare, erano vicini, e i tigurini stanno
affrontando avversari più deboli di romandi, ticinesi e confederati.
Però la situazione appare un po' paradossale. E la soluzione danese
(che sosteniamo da tempo), con lo spareggio tra la prima del girone
di relegazione e chi occupa l'ultimo posto disponibile per l'Europa
in quello per il titolo potrebbe essere corretta, anche per motivare
squadre rimaste fuori dalle prime sei ma virtualmente salve, come sta
accadendo in questa stagione. Quando ne abbiamo parlato con chi si
trova ai vertici del nostro calcio di club, ci è stato detto che il
problema era legato ai diritti televisivi, firmati prima del
passaggio alla nuova formula: le televisioni avevano pagato per 38
giornate, e non avrebbero mai accettato formule che ne prevedessero
di meno. A questo punto, la speranza è che, quando scadranno i
contratti per la trasmissione delle partite di campionato, ci si
possa sedere a un tavolo per ridiscuterne la formula. Noi restiamo
appunto sostenitori del sistema danese, decisamente più equo, con
gironcini per il titolo e per la relegazione che prevedono partite
d'andata e ritorno: alla fine si giocano le stesse gare in casa e
trasferta, e il playoff del quale scrivevamo sopra crea tensione
sportiva sino alla fine, un po' come quello promozione/relegazione.
Affaire à suivre, insomma.
CALCIO SVIZZERO

Super League, una formula che non piace