CICLISMO
Pédaleur de charme, una ‘Rosa’ svizzera di 75 anni
Pubblicato il 17.05.2025 06:04
di Enrico Lafranchi
Trent'anni fa Tony Rominger trionfava (sbaragliando il campo nella cronometro di Foligno) al Giro davanti al russo Berzin, il TdS lo vinceva il suo connazionale Pavel Tonkov che precedeva Alex Zülle vincitore, alla partenza avvenuta a Bellinzona, della 'crono'. Erano trascorsi molti anni dalla vittoria (che fece 'sensazione')‚ di Hugo Koblet. Sensazione perché “le pédaleur de charme” fu il primo straniero a trionfare al Giro. Straniero? “Nessuno è straniero”, aveva commentato Gianni Brera (1919-1992): “Hugo Koblet è stato nel grande ciclismo degli anni Cinquanta, un personaggio fra i più straordinari. Classe purissima, lineamenti fascinosi, eleganza naturale, un goccio di mistero, vittorie di lusso e sconfitte che parevan rovine, bello di fama è di sventura - come direbbe il poeta -. Koblet è stato, col suo volo d’arcangelo cui presto furono tolte le ali, un campione destinato a lasciare nel ciclismo una traccia profonda”. Ricordare il bell’Hugo”; “il biondo atleta venuto dalla Svizzera” (Gazzetta dello Sport), 75 anni dopo ci riporta ai tempi favolosi del ciclismo elvetico, quelli indimenticabili (e incancellabili) delle due 'K'. Koblet nel 1950 vinse anche il TdS e Kübler il Tour per poi laurearsi l'anno dopo a Varese campione del Mondo oltre che 'maglia d'oro' davanti allo stesso Hugo e ad Alfredo Martini. Che tempi, per il ciclismo svizzero. Carlo Clerici, 'fresco' di passaporto rossocrociato, mise la firma sulla 'Corsa Rosa' quattro anni dopo quando sul Gottardo e sul San Bernardino esplodeva 'Pasqualino' Fornara, autore di una 'tripletta' (1954, ´57, ´58). Impossibile non avere nostalgia di quegli anni. Libero Verda scrive a tale proposito: “Ricordare vuole dire gioire assieme di episodi belli fatti in giovinezza, di spensieratezza, di esuberanza fisica e di spirito puro. Di ideali di amicizia sincera e di volontà indomita. È bello che ciò avvenga tramite lo 'Sport'”. Abbiamo voluto ricordare Hugo Koblet a 100 anni dalla nascita e 61 dalla sua tragica scomparsa.