TENNIS
Sinner versus Alcaraz
Pubblicato il 18.05.2025 07:17
di Red.
Lo sport ha bisogno di grandi rivalità, il duello esalta tifosi e appassionati, divide e consente di diventare partigiani. Gli atleti di alto livello assurgono a modelli, rappresentano sé stessi e il loro paese. Gesti e imprese esaltano i miti. E l'epoca agonistica viene descritta, viene raccontata, viene compresa. La narrazione costituisce un aspetto fondamentale. A Roma, agli Internazionali d'Italia, è Sinner versus Alcaraz. Il tennis langue, lontani i fasti del trio: Federer, Nadal, Djokovic. Tutto sembra ordinario. Il gioco è quasi noioso. Potenti servizi, potenti fendenti da fondocampo, condizione fisica che deve essere ottimale. Il più talentuoso è Musetti. Il suo stile è fantasioso, va oltre gli schemi, deve sempre oltrepassare la fragilità. Non ci sono grandi personaggi. I media reclamano almeno due contendenti, e fomentano potenziali idiosincrasie. Sinner è tornato, veste di nero. L'Italia lo vuole come simbolo nazionale, ha bisogno di un eroe quasi invincibile, lui studia per diventare simpatico e popolare. Alcaraz ha i colpi giusti per il tennis moderno. Ha smarrito continuità e concentrazione. Ma sulla terra rossa è il più forte. E ha dichiarato: “Sinner? In questi mesi non l'ho sentito. Non siamo amici, ma rivali. Lo rispetto, ma non posso essere amico di chi voglio battere”.