La Saudi Pro League ha un
argomento suadente, per convincere i calciatori a trasferirsi: i
soldi. Lauti stipendi, ma non solo. Mette a disposizione una serie di
benefit e di servizi di lusso. Una proposta di vita davvero
allettante e che non si può rifiutare. La rivista statunitense
Forbes ci informa che molti
club hanno un responsabile, che si deve occupare della gestione del
'benessere' dei giocatori. Natalia Jirala svolge tale ruolo per
l'Al-Ittihad la squadra di Benzema, Kanté e tanti altri ancora. Si
prefigge un solo obiettivo: i nostri non si devono occupare di noiose
faccende quotidiane. Ci pensa lei a sbrigare ogni tipo di pratica
amministrativa, fare un abbonamento telefonico, noleggiare un auto,
organizzare visite o viaggi, vaccinare gli animali domestici, fare
arrivare un parrucchiere anche dall'estero. In passato ha lavorato
anche per la famiglia reale saudita, sa come esaudire i desideri di
un privilegiato. La vita in Arabia non è semplice, a causa del
caldo: durante il giorno gli atleti rimangono al chiuso, in palestra
o presso i fisioterapisti. Si allenano all'aperto solo al tramonto.
Molti hanno cominciato a soffrire di 'solitudine' e hanno deciso di
portare con sé i parenti. Jirala ha il compito di far conoscere la
cultura del suo paese, e dichiara che “le mogli finiscono
per innamorarsi dell'Arabia Saudita”.
E lei si sente molto soddisfatta.
CALCIO INTERNAZIONALE

Come garantire il benessere dei giocatori