Inzaghi vive giorni
intensi. Campionato e Coppa sono vicini, eppure potrebbero essere
lontani. È stato messo in discussione, è stato criticato. Ora
l'annata può portare trofei, ma anche essere foriera di delusioni.
Ha bisogno che il Napoli inciampi, deve essere ostacolato da uno
degli eroi del Triplete: Chivu. E i partenopei devono fermarsi a
Parma, dove i nerazzurri hanno perso due punti fondamentali. Ci si
gioca la Serie A, ma il pensiero fisso è alla Champions e alla
serata del 31 maggio. Il tecnico non fa calcoli, e schiera i
titolarissimi, ci vuole provare. Nessun calcolo. Avanti sperando.
Conte non traspare
preoccupazione. È conscio che nel calcio vige anche l'imponderabile,
ma vuole imporsi a tutti i costi. Reclama la vittoria, per affermare
sé stesso e il suo valore e incidentalmente quello dei suoi
giocatori. Dichiara che se arrivasse lo scudetto, si dovrebbe parlare
di una grandissima impresa, e non poteva essere altrimenti. Chiosa
che un simile finale non è normale, ma incredibile. Il coinvolgimento
emotivo è evidente, e parla di un incognito da domare. A Napoli è
di passaggio e vorrebbe lasciare un segno indelebile.