CALCIO ITALIANO
Il fallimento di Milan Futuro
Pubblicato il 18.05.2025 07:20
di Silvano Pulga
Non serve spiegare ad appassionati svizzeri di calcio cosa sono le seconde squadre, visto che è una realtà da tempo presente nei nostri campionati. Nella vicina Penisola, invece, si tratta di qualcosa di molto più recente, che non ha ancora forse del tutto rivelato le proprie potenzialità. Ad aver trovato la formula più indovinata sembrerebbe essere l'Atalanta, la cui U23 ha ottenuto risultati anche calcistici di spessore. Certo: è presto per dire se da questi esperimenti uscirà il fenomeno. Tuttavia, far crescere un giovane in un campionato vero, dove giocano adulti e non Primavera, in stadi con un pubblico reale e non con le poche centinaia di parenti e amici che assistono alle partite delle giovanili, è tutta un'altra cosa, come ben sanno i dirigenti delle nostre squadre di vertice, i quali da anni portano avanti le seconde squadre in Prima Promotion. Oltre confine, però, non tutti hanno capito come funziona. E a farlo peggio di tutti è stata la dirigenza del Milan, che ha visto naufragare il progetto Milan Futuro al primo tentativo. La U23 rossonera non solo non ha raggiunto gli scopi per la quale era stata creata, ma è addirittura retrocessa in quarta lega per mano di una squadra, la S.P.A.L. di Ferrara, di grande tradizione a questi livelli, seppure in un periodo societario e di risultati quanto meno complicato. L'errore principale di Zlatan Ibrahimović, che è stato il promotore del progetto, è stato non affidare la squadra a uno staff esperto di Terza Lega italiana, e ai dirigenti accompagnatori altrettanto pratici di questa realtà. Se giochi in un campionato vero, devi essere attrezzato per farlo. Porte aperte ai giovani, da far crescere giocando, appunto, partite reali. Ma servivano anche, in campo e in allenamento durante la settimana, giocatori con esperienza in questa realtà, in grado di portare sul terreno di gioco il messaggio e gli insegnamenti dei sopra citati elementi dello staff tecnico e dei dirigenti. Per fare un paragone motoristico, non si possono invertire, in Ferrari, le persone dei team di Formula 1 e del WEC, anche se molti lo hanno chiesto, visto che i secondi vincono e i primi no. In conclusione, il problema è sempre lo stesso: la mancanza di un progetto concreto, e degli uomini giusti per realizzarlo. Che è, poi, anche il male del Milan "Presente", e non solo di quello "Futuro". Ora? Diversi dirigenti di Quarta Lega si sono allarmati: la presenza della seconda squadra rossonera rischia di sconvolgere gli equilibri di un campionato da diverse stagioni delicatissimo e molto precario, per mancanza di denaro. Più probabile un ripescaggio in Terza Lega, viste le tante situazioni societarie in bilico. Ma il risultato del campo resta. E qualcuno dovrebbe trarne le ovvie conseguenze.