Non serve spiegare ad
appassionati svizzeri di calcio cosa sono le seconde squadre, visto
che è una realtà da tempo presente nei nostri campionati. Nella
vicina Penisola, invece, si tratta di qualcosa di molto più recente,
che non ha ancora forse del tutto rivelato le proprie potenzialità.
Ad aver trovato la formula più indovinata sembrerebbe essere
l'Atalanta, la cui U23 ha ottenuto risultati anche calcistici di
spessore. Certo: è presto per dire se da questi esperimenti uscirà
il fenomeno. Tuttavia, far crescere un giovane in un campionato vero,
dove giocano adulti e non Primavera, in stadi con un
pubblico reale e non con le poche centinaia di parenti e amici che
assistono alle partite delle giovanili, è tutta un'altra cosa, come
ben sanno i dirigenti delle nostre squadre di vertice, i quali da
anni portano avanti le seconde squadre in Prima Promotion. Oltre
confine, però, non tutti hanno capito come funziona. E a farlo
peggio di tutti è stata la dirigenza del Milan, che ha visto
naufragare il progetto Milan Futuro al primo
tentativo. La U23 rossonera non solo non ha raggiunto gli scopi per
la quale era stata creata, ma è addirittura retrocessa in quarta
lega per mano di una squadra, la S.P.A.L. di Ferrara, di grande
tradizione a questi livelli, seppure in un periodo societario e di
risultati quanto meno complicato. L'errore principale di Zlatan
Ibrahimović, che è stato il promotore del progetto, è stato non
affidare la squadra a uno staff esperto di Terza Lega italiana, e ai
dirigenti accompagnatori altrettanto pratici di questa realtà. Se
giochi in un campionato vero, devi essere attrezzato per farlo. Porte
aperte ai giovani, da far crescere giocando, appunto, partite reali.
Ma servivano anche, in campo e in allenamento durante la settimana,
giocatori con esperienza in questa realtà, in grado di portare sul
terreno di gioco il messaggio e gli insegnamenti dei sopra citati
elementi dello staff tecnico e dei dirigenti. Per fare un paragone
motoristico, non si possono invertire, in Ferrari, le persone dei
team di Formula 1 e del WEC, anche se molti lo hanno chiesto, visto
che i secondi vincono e i primi no. In conclusione, il problema è
sempre lo stesso: la mancanza di un progetto concreto, e degli uomini
giusti per realizzarlo. Che è, poi, anche il male del Milan
"Presente", e non solo di quello "Futuro". Ora?
Diversi dirigenti di Quarta Lega si sono allarmati: la presenza della
seconda squadra rossonera rischia di sconvolgere gli equilibri di un
campionato da diverse stagioni delicatissimo e molto precario, per
mancanza di denaro. Più probabile un ripescaggio in Terza Lega,
viste le tante situazioni societarie in bilico. Ma il risultato del
campo resta. E qualcuno dovrebbe trarne le ovvie conseguenze.
CALCIO ITALIANO

Il fallimento di Milan Futuro