Alla fine, c'erano dei giocatori bianconeri che festeggiavano come
avessero vinto, per questo pareggio a Losanna: un'esultanza
emblematica, e figlia del momento della squadra. Vero: la classifica
sorride al Lugano che, grazie alla vittoria del Servette a Lucerna,
si trova al quarto posto in classifica, con una lunghezza di
vantaggio sulla coppia composta da romandi e confederati. Tuttavia,
c'è ancora tutto da giocare: domenica prossima i ticinesi
ospiteranno un YB ancora in lotta per il secondo posto, dopo la
batosta (6-2) inflitta ai neo campioni del Basilea, mentre i
confederati, battuti in casa 3-4 dal Servette, andranno a far visita
ai renani, che festeggeranno la vittoria del titolo davanti ai propri
sostenitori. Vita molto più difficile per il Losanna, impegnato a
Ginevra nel derby contro i rivali di sempre, in corsa appunto per un
secondo posto importantissimo in chiave europea. Diciamolo, quindi:
dalla Svizzera romanda si porta a casa soprattutto il punticino e
l'aver tenuto dietro un avversario che, in questa stagione, ha dato
parecchi dispiaceri alla truppa di Mattia Croci-Torti. Sul resto, c'è
pochino da salvare: prestazione pallida, nonostante si avesse la
sensazione che, se avessero iniziato a giocare come ai tempi
migliori, i bianconeri avrebbero potuto mettere paura ai vodesi. La
realtà è però stata quella di una squadra a volte impaurita, poco
attenta in retroguardia a chiudere sugli attaccanti avversari, e con
le solite difficoltà realizzative. La rete del pari è infatti
arrivata quasi allo scadere della prima frazione, grazie a un rigore
trasformato dall'infallibile Anto Grgić. Vero che, nella ripresa,
Mahou avrebbe potuto far meglio in una situazione nella quale si è
trovato col pallone tra i piedi in una zona nevralgica del campo.
Tuttavia, anche Osigwe ha sfoderato un ottimo intervento su una
conclusione rasoterra insidiosissima di Sane, ancora una volta
lasciato troppo solo dalla retroguardia ospite, riscattando
l'incertezza in occasione della rete del vantaggio per i padroni di
casa la quale, va detto, non vede solo l'estremo difensore sul banco
degli imputati. La squadra è evidentemente stanca, soprattutto
mentalmente. Domenica ci si giocherà tantissimo, e contro una
compagine in salute, alla quale servirà solo un risultato per
raggiungere il secondo posto, sperando che il Servette stecchi in
casa contro il Losanna, anch'egli bisognoso di punti in chiave coppe
internazionali. In definitiva, il Lugano partirà davanti al fischio
d'inizio, ma l'Europa bisognerà conquistarsela. La cosa positiva è
che i ticinesi saranno padroni del proprio destino. E che potranno
contare, ce lo auguriamo, sul sostegno di un pubblico numeroso.
FC LUGANO

Lugano, l'Europa è da conquistare