La spianata davanti a Casa Milan, nelle intenzioni dei progettisti,
era stata studiata per accogliere, in tutta sicurezza, i tifosi, per
festeggiare le vittorie. Com'è finita, è storia nota: dal 2014,
anno dell'inaugurazione, di feste ne sono state organizzate pochine.
Nel pomeriggio di sabato 24 maggio, invece, la sede è stato teatro
di una contestazione rumorosa, abbastanza partecipata (il piazzale
non era però completamente occupato dai contestatori) e più che
annunciata da parte del tifo rossonero più acceso. Un migliaio e
oltre, forse duemila, comunque, i presenti con striscioni, cori e
fumogeni, a contestare la dirigenza rossonera. Ce n'è stato per
tutti: dal presidente Scaroni, secondo gli ultras interessato solo al
progetto stadio (peraltro in stallo, come noto), ma senza dimenticare
Singer, Zlatan, Moncada, Furlani e, ovviamente, il proprietario
Cardinale ("Singer, Cardinale, Furlani, Moncada, Ibra e Scaroni
andate via, liberate il Milan da questa agonia" il testo scritto
sullo striscione esposto). I capi della Curva sud accusano in
particolare Jerry Cardinale di voler trasformare il Milan in un
soggetto statunitense, più attento al fatturato che ai risultati,
con iniziative atte a "riempire San Siro di turisti,
sostituendoli ai tifosi veri". Le accuse sono note: attenzione
ai conti, anche a costo d'impoverire l'aspetto sportivo. I
protagonisti della protesta, a mo' di comizio, hanno riassunto le
principali tappe della disastrosa stagione, senza dimenticare la
retrocessione di Milan Futuro. Applausi ad Antonio Conte, citato
dagli oratori (che Zlatan aveva definito "Un manager, e non
l'allenatore che ci serve") e, ovviamente, sonori fischi a tutta
la dirigenza, citata nome per nome, considerata responsabile del
tracollo sportivo rossonero, uno dei peggiori negli ultimi
trent'anni. La piazza ha poi intonato il nuovo coro: "Ibra,
Furlani e Scaroni, non servono più spiegazioni, dovete andarvene"
oltre all'ormai collaudatissimo "Cardinale devi vendere,
vattene". I capi ultras hanno sottolineato che l'iniziativa
proseguirà allo stadio: i tifosi, da Casa Milan, hanno infatti
raggiunto a piedi San Siro, distante pochi chilometri, per occupare
il proprio posto tradizionale al secondo anello blu. Al 15' di
Milan-Monza, infatti, gara del tutto ininfluente per la classifica di
entrambe le squadre, la curva uscirà dallo stadio, e inviterà anche
il resto del pubblico a farlo. Una protesta pacifica, senza disordini
e nel rispetto di cose e persone: dopo i recenti e noti problemi,
nessuno vuole rischiare di avere problemi con le autorità di
polizia. Tuttavia, un gesto forte e di rottura. Vedremo cosa accadrà
allo stadio, e quali saranno le reazioni della dirigenza rossonera:
qualcuno in sede era presente, visto che, a un certo punto, si è
aperta una finestra al quarto piano del palazzo di via Aldo Rossi.
CALCIO ITALIANO

Cardinale "go home"!