Il
Mondiale “diverso” continua per una grande Svizzera fino all’atto
conclusivo. La finale. Guadagnata dopo l’ennesimo successo netto
nella fase a eliminazione diretta. Senza appello, perentorio, prima
6-0 all’Austria nei quarti, poi 7-0 alla Danimarca in semifinale.
Due prestazioni perfette, disarmanti per gli avversari, di potenza
rossocrociata. Mondiale
“diverso”, sì, perché la Svizzera cercherà l’oro contro gli
USA senza aver mai affrontato Canada, Svezia, Finlandia e … Russia
ovviamente. Merito dei rossocrociati per aver vinto il suo gruppo ad
Herning, demerito delle altre big per aver subito sconfitte anche
clamorose come per i canadesi. E la finale sarà “diversa” pure
lei, per la prima volta tra Svizzera (4 argenti nella sua storia) e
Stati Uniti (due ori in due finali, 1933 e 1960, poi nessun atto
conclusivo per 65 anni!!!). Svizzera favorita dunque, essendo alla
quarta finale in 12 anni? Sì, assolutamente, anche in virtù del
chiaro successo per 3-0 nel gruppo B il 12 maggio. E sarà la prima
volta che i favori del pronostico saranno per la squadra di Fischer,
dentro un percorso iniziato non in questo mondiale ma nella
costruzione di un gruppo, di una filosofia, di un ambiente che negli
anni si è consolidato in modo straordinario. Tutto ovvio? No. Perché
in questo mondiale c’è molto di “diverso” anche nel gruppo
elvetico. Per la prima volta a medaglia nell’era moderna senza
Roman Josi (e dici poco…), senza molte star della NHL (Josi stesso,
Suter, Kurashev,…), ma con la forza di un gruppo dove la difesa ha
una struttura granitica e l’attacco sa colpire con moltissimi
uomini, anche non targati NHL. Dunque, è già fatta per l’oro? No,
ovviamente, perché rispetto al successo nel primo confronto con gli
States non ci sarà Nico Hischier (in fondo la Svizzera senza lui non
ha mai affrontato una big), anche se ci sarà Niederreiter. Perché
Team USA sarà più … Team, squadra, e meno una selezione, avendo
giocato altre 7 partite, probanti, come contro Cechia, Finlandia e
Svezia (tutte vinte). Ma è un mondiale “diverso”. Nella finale
del 2013 la Svezia aveva ereditato a fine torneo i fratelli Sedin, in
quella del 2018 eravamo stati noi la Danimarca dei miracoli in una
semifinale dominata dal Canada, prima di arenarci in una finale che
solo una volta aveva visto la Svezia avanti: col gol della vittoria
nei rigori. E l’anno scorso la Svizzera era anche in trasferta,
contro una Cechia trascinata dal suo pubblico. E gli episodi ci erano
girati tutti contro (basti pensare al quasi gol di Fiala
nell’overtime nel 2018). Ed allora, se è un Mondiale “diverso”,
speriamo che anche essi stavolta girino in favore della Svizzera, che
arrivi il primo oro della storia (che sarebbe meritatissimo) e che
alla fine sul ghiaccio ci sia una pioggia di bastoni e caschi
rossocrociati. Per un finale che tutti sogniamo "diverso".
Dipinto d'oro.
MONDIALI

Un'occasione d'oro!