FC LUGANO
"Felice di andare via"!
Pubblicato il 25.05.2025 08:33
di Red.
Nel Lugano scoppia un caso, proprio al termine della partita contro l'YB, l’ultima di questa stagione.
Anzi, a dire la verità, ormai è un ex caso, visto che Nacho Aliseda lascerà i bianconeri. Ieri, infatti, ha disputato l’ultima partita. Un palo, bellissimo e qualche buona giocata, a dimostrazione che il talento del giocatore non si discute.
Come riporta stamattina il Cdt, l’argentino non ha voluto lasciare Lugano senza una punta di polemica. Parole velenose le sue, che spiegano il disagio di questi ultimi mesi:
“Sono felice di aver chiuso la mia avventura a Lugano. Non volevo restare e lo sapevo da tempo. Quella di partire, dunque, è stata una decisione mia. E la verità è che avrei dovuto farlo molto prima, a margine del mio miglior periodo in bianconero. Il club, tuttavia, non mi ha lasciato andare. Era stata stabilita una cifra per l’acquisizione del mio cartellino, ma quando una congrua offerta si è presentata, la società ha declinato e giocato al rialzo. È un peccato, perché un addio in quella fase avrebbe cambiato il mio futuro e al contempo permesso al club di rivendermi a un prezzo superiore a quello di acquisto. Non so di chi sia stata la decisione, se di Chicago o della dirigenza operativa in Ticino”.
Una stoccata bella e buona alla dirigenza, ma non è finita qui. Ce n’è per tutti. Soprattutto quando parla di infortuni:
“Credo che a Lugano si possa lavorare meglio e di più, sia in allenamento, sia nella gestione dei problemi fisici. I miei infortuni non sono dovuti a una mancanza di ritmo, bensì all’aspetto mentale. E mi riferisco all’accettazione dei metodi di lavoro, non ai tanti impegni in calendario. Dopo l’infortunio con l’Yverdon, avrei voluto tornare a casa dal mio fisioterapista, che parla la mia stessa lingua. Le persone competenti, tuttavia, non me lo hanno permesso. Poi Carlos Da Silva è stato esonerato, e allora ne abbiamo ridiscusso con il mio procuratore, ma Sebastian Pelzer mi ha detto nuovamente di no. Io ho fatto presente di non essere al 100%, e però hanno voluto farmi allenare comunque. Il risultato? Un altro infortunio. E i diretti interessati, va da sé, diranno che è stata colpa mia...».
Più chiaro e duro di così, è difficile.
(Foto Ticishot-Simone Andriani)