La prima serata del Roland
Garros è stata dedicata a uno dei più grandi interpreti di sempre
della terra rossa. Probabilmente il più forte di tutti, un
imbattibile della superficie. Rafael Nadal ha 38 anni e si è
ritirato. Parigi val bene una carriera, e rappresenta l'apoteosi del
suo percorso agonistico. Lo spagnolo ha conquistato ben 22 Slam, e
per 14 volte ha trionfato in Francia. Presso il Court
Philippe-Chatrier, il campo centrale, è stato proiettato un video in
suo onore. Affollavano gli spalti oltre 15mila spettatori, con
indosso una maglia color terra, a simboleggiare il suo terreno, altro
che cemento o erba. La terra che lui conosceva come sé stesso, con
cui era in simbiosi fisicamente ed esistenzialmente. Insieme a lui un
grandissimo come Djokovic, un campione come Murray e una leggenda
come Federer. Il tennis si è celebrato, la sensazione è che
un'epoca simile, sarà quasi impossibile riviverla. Nadal lo ha
spiegato: “Nulla sarebbe stato così emozionante senza queste
rivalità”. E ha sentenziato: “Il Roland Garros è unico”.
E non poteva che proferire queste parole. Federer lo ha definito: “Un
gigante del gioco”. Si vive di passato, si vive di ricordi, e
non si tratta di cronaca, ma si tratta già di storia.
TENNIS

Roland Garros, l'omaggio al più forte di sempre sulla terra rossa