BASKET
È il tempo di una fusione?
Pubblicato il 29.05.2025 07:39
di Alessandro Tamburini
Il campionato svizzero di basket si è chiuso nel settore maschile nel nome del Ginevra (mentre in quello femminile del Nyon), capace di far suo Coppa Svizzera e Campionato (come Nyon), conquistando il terzo titolo come Ginevra Lions, a dieci anni dall’ultimo successo e dopo 6 consecutivi targati Olympic. Ginevra a cui vanno aggiunti i 15 titoli come Urania e quello del 1988 targato Champel, due realtà che nel 1993 diedero vita al Genève Basket, che poi fusionò dapprima con Versoix, quindi Bernex e Chêne prima dell’ultimo inglobamento per un’unica entità col Meyrin Grand-Saconnex. Uno scenario totalmente diverso dall’Olympic Friborgo che ebbe una sola fusione nel 1961 tra Fribourg Basket e Olympic BCC Fribourg e che apre a delle riflessioni in Ticino dopo una stagione molto opaca.
Innanzitutto, nella storia le fusioni nel nostro Cantone non sono mancate in passato, basti pensare a Federale e Viganello nel 1981 (quindi col Lugano Molino Nuovo). Era il dopo “boom” del basket e serviva unire le forze per restare competitivi. A cui va aggiunto il passaggio di licenza nel 2003 dal Viganello a Lugano per giostrare in serie A dopo il fallimento dei Lugano Snakes. La domanda sorge spontanea adesso, con Massagno che è alla fine di un ciclo (quello targato fratelli Mladjan per intenderci) e che in stagione non ha avuto i soldi per un quarto straniero e una panchina più lunga per supportare al meglio i 7 “titolarissimi” dove merita una menzione speciale Yuri Solcà, autore di un finale di stagione da incorniciare. Mentre sponda Lugano si è addirittura giostrato a più riprese con uno/due stranieri, chiudendo ultimi e fuori dai playoff (unica squadra) in un campionato dove sono “esplosi” due ottimi giovani con Oliver Sassella e Andre Donnelly. Col palazzetto a Lugano nel mirino sorge spontanea la domanda, ovvero se non sia tempo di unire le forze per creare una nuova squadra che possa contare su forze maggiori, una professionalità più marcata in tutti i settori, allargando l’appeal verso gli sponsor a più dimensioni. Autogestione del mercato mediatico e video, social, collaborazioni con realtà straniere di primo piano, amichevoli di prestigio, obiettivi europei per seguire ad esempio il grandissimo percorso del Friborgo quest’anno. Magari pagato in Svizzera contro Ginevra, ma di grande prestigio internazionale. Il tutto con la possibilità di “blindare” per alcuni anni i nostri migliori talenti o riportarli all’ovile, come Ali (grande impatto in gara-4 martedì sera) o Dell’Acqua. Senza dimenticare i giocatori stagionati ma sempre di classe sopraffina come Marko Mladjan o Roberto Kovac. Illusione? Fantabasket (e politica)? Può darsi, ma l’avvento del nuovo palazzetto del basket non può essere preparato senza un piano preciso per presentarsi con nuovi obiettivi (e qua anche il Comune di Lugano deve “giocare” la sua partita). Intanto, però, nel prossimo presente godiamoci 3 grandi eventi previsti a giugno. Europeo femminile con la Svizzera presente, Mondiale Juniores a Losanna e Mondiale FIMBA Maxi Basket in Ticino.  
(Foto Ticishot-Simone Andriani)