CONFERENCE LEAGUE
Chelsea, cosa festeggi?
Pubblicato il 29.05.2025 08:19
di L.S.
Il Chelsea ha vinto ieri sera la Conference League: un 4 a 1 maturato nell’ultima mezz’ora, in cui la squadra inglese ha mostrato una superiorità fisica evidente.
Il Betis di Pellegrini e Isco, ha retto come ha potuto, ma la veemenza della squadra di Maresca, alla fine, ha fatto la differenza.
Il Chelsea festeggia, com’è giusto che sia, perché un trofeo è sempre un trofeo, ma quanto vale questo successo per un club con questa potenza economica?
Onestamente? Poco.
Vincere è sempre difficile, lo sappiamo benissimo, ma una squadra con il budget e le ambizioni del Chelsea, che con il quarto posto in Premier si è qualificata per la prossima Champions League, dovrebbe avere nel mirino ben altri traguardi.
È vero che ha faticato un po’, nel calcio di agosto, a sbarazzarsi del Servette, ma da quel giorno, tutti hanno indicato nel Chelsea la squadra più forte, colei che avrebbe vinto il trofeo. E alla fine, non ci sono state sorprese.
Allora la domanda sorge spontanea: ha senso che una squadra del genere partecipi alla Conference League? O più in generale, che squadre delle leghe europee più forti, partecipino alla terza competizione europea? Se non fosse per una questione meramente economica, la risposta sarebbe probabilmente "no".
Una riflessione, in tal senso, sarebbe giusto farla, anche perché vedere una squadra come il Lugano (per prendere un esempio a noi vicino), dover lottare per un titolo contro il Chelsea, fa un po’ sorridere.
Ha vinto il Chelsea e perciò, viva il Chelsea, ma gli inglesi hanno fatto soltanto ciò che dovevano. Per il resto, ogni trionfalismo, sembra un po’ fuori luogo.