Il vincitore Nicolas
Prodhomme è stato sincero: "Ho
capito che ce l'avevo fatta quando sono arrivato all'ultimo
chilometro. Stavo bene, la gamba c'era, ho attaccato e ho visto che i
miei compagni di fuga non sono riusciti a rispondere. Poi, certo: so
che Isaac Del Toro in discesa va molto forte, ma mi regolavo con la
macchina: avendola dietro di me, sapevo di avere almeno un minuto di
margine, e questo mi ha dato la certezza di vincere". Abbiamo
chiesto all'atleta francese se abbia sofferto di più le asperità o
il caldo di oggi, che abbiamo sentito anche noi, nonostante non
stessimo correndo in bicicletta: "Il caldo si sentiva,
ma quando sei davanti ti dà meno fastidio. Sei concentrato sulla
gara, le sensazioni sono differenti. Poi avevo il vantaggio di poter
contare sull'ammiraglia subito dietro di me, loro avevano molto
ghiaccio a bordo, e questo mi ha consentito di idratarmi bene. In
gruppo, in queste giornate, devi per forza di cose andare in coda per
avere assistenza, bere e rinfrescarti, e può diventare molto più
difficile". Soddisfatto la maglia rosa Isaac Del
Toro: "La tappa era sicuramente difficile, ma ho il
grande vantaggio di correre con una squadra molto forte, dove tutti
fanno quello che devono. Mi aspettavo gli attacchi degli avversari, e
abbiamo controllato la gara con autorevolezza, spaventando un
pochino, forse, chi ci voleva provare. C'è anche da dire che il
vento non aiutava chi avesse voluto tentare di andare via, perché
continuava a girare, e chi avesse attaccato da solo avrebbe rischiato
di farlo magari controvento e, in queste condizioni, ti puoi far male
se parti troppo da lontano. La pressione? Non è maggiore di quella
che ho provato nei giorni scorsi; domani sarà una giornata simile a
quella di oggi, ovviamente gli avversari ci proveranno di nuovo, ma
io sto bene e così i miei compagni. Sì, ho fiducia nei miei mezzi
ma adesso è il momento di rimanere calmi e concentrati, ascoltando i
miei compagni più esperti. Domani si correrà su una strada che ha
fatto la storia del Giro: sarà sicuramente una grande emozione, ma
preferisco non fare alcun pronostico".
GIRO D'ITALIA

La gioia di un francese in fuga