Merito del
PSG o demerito dell’Inter?
Qualche ora dopo la finale di Champions League, la domanda è più che lecita.
D’accordo che i francesi sono giovani, talentuosi e corrono tanto, ma sono davvero così più forti dell’Inter? Il 5 a 0 è un risultato giusto, giustissimo, che va quasi stretto ai vincitori. Incredibile solo pensarlo alla vigilia.
Luis Enrique ha vinto, e i meriti vanno sicuramente a lui e al suo progetto giovanile. Sarebbe ingiusto togliergli questo momento di gloria.
Detto questo, nelle partite che hanno condotto alla finale, i francesi non hanno mai dato quella sensazione di solidità e forza, come è stato invece il caso ieri sera, quando sono sembrati di un altro pianeta.
Donnarumma è quasi sempre stato il migliore in campo in questa Champions League, mentre ieri, nella finale di Monaco, a parte una parata al minuto 75, è risultato praticamente inoperoso.
La verità è che il PSG è un’ottima squadra che ha un futuro radioso davanti, ma a perdere è stata l’Inter. A partire dal suo allenatore.
Perché una finale si può perdere, ma non così, rinunciando a giocare, non mostrando uno straccio di idea.
Dopo l’impresa con il Barcellona, fatta di tanto cuore e un pizzico di buonasorte, i limiti di una squadra che è sembrata anche in debito di ossigeno, sono venuti fuori.
L’Inter dovrà raccogliere i cocci e ripartire, magari da una piccola rivoluzione.
Agli amanti del calcio, resta il rammarico di non aver potuto vedere una sfida tra Barcellona e PSG, le due squadre che al momento giocano il miglior calcio del mondo.
Qualche ora dopo la finale di Champions League, la domanda è più che lecita.
D’accordo che i francesi sono giovani, talentuosi e corrono tanto, ma sono davvero così più forti dell’Inter? Il 5 a 0 è un risultato giusto, giustissimo, che va quasi stretto ai vincitori. Incredibile solo pensarlo alla vigilia.
Luis Enrique ha vinto, e i meriti vanno sicuramente a lui e al suo progetto giovanile. Sarebbe ingiusto togliergli questo momento di gloria.
Detto questo, nelle partite che hanno condotto alla finale, i francesi non hanno mai dato quella sensazione di solidità e forza, come è stato invece il caso ieri sera, quando sono sembrati di un altro pianeta.
Donnarumma è quasi sempre stato il migliore in campo in questa Champions League, mentre ieri, nella finale di Monaco, a parte una parata al minuto 75, è risultato praticamente inoperoso.
La verità è che il PSG è un’ottima squadra che ha un futuro radioso davanti, ma a perdere è stata l’Inter. A partire dal suo allenatore.
Perché una finale si può perdere, ma non così, rinunciando a giocare, non mostrando uno straccio di idea.
Dopo l’impresa con il Barcellona, fatta di tanto cuore e un pizzico di buonasorte, i limiti di una squadra che è sembrata anche in debito di ossigeno, sono venuti fuori.
L’Inter dovrà raccogliere i cocci e ripartire, magari da una piccola rivoluzione.
Agli amanti del calcio, resta il rammarico di non aver potuto vedere una sfida tra Barcellona e PSG, le due squadre che al momento giocano il miglior calcio del mondo.