HC LUGANO
Uno scambio che fa discutere
Pubblicato il 02.06.2025 20:31
di Marco Maffioletti
Lo scambio orchestrato da Lugano e Ginevra, con Matthew Verboon che torna a casa in riva al Lemano e Alessio Bertaggia che rientra in Ticino, fa decisamente discutere. Entrambi gli attaccanti, ancora sotto contratto, hanno sciolto i rispettivi accordi e hanno firmato delle intese triennali con i nuovi datori di lavoro. Chi ci guadagna? Chi ci perde? Sono queste le classiche domande che ci si pone dopo simili movimenti. Rispondere è difficile. Il 25enne in riva al Ceresio in due campionati non ha fatto malissimo, ma è pur vero che non ha mai carburato alla grande e non è certo sbocciato come si sperava, complice anche una situazione non semplice.
Bertaggia in tre stagioni a Ginevra ha quasi sempre ricoperto un ruolo relativamente marginale, pur se c’è da dire che nella cavalcata verso il titolo del 2023 il figlio d’arte nei playoff aveva fatto benissimo ed era stato uno degli uomini chiave. Questo è il classico scambio compiuto anche e soprattutto per lanciare un segnale da due piazze reduci da una stagione disastrosa e che giocoforza devono tentare di fare qualche cambiamento non obbligato. Si prova così a fare qualcosa. Ben difficilmente però questa operazione sarà una sorta di “gamechanger” nell’economia e nelle gerarchie delle due squadre. Detto questo, Bertaggia porterà comunque senz’altro esperienza e una sana cattiveria agonistica che potrebbe essere benefica per una terza o quarta linea offensiva.
Il Lugano ha inoltre rinnovato con Aleksi Peltonen, il quale si merita giustamente ancora una chance onesta. La sensazione è che il numero 12 non sia poi così scarso e che se messo nelle condizioni giuste potrebbe rendere bene. Un quesito nasce spontaneo. Ma perché annunciare la sua partenza, ringraziarlo e poi dargli il bentornato neanche due mesi più tardi? Ovvio, solo gli stupidi non cambiano idea, ma la realtà è che già ai momenti del presunto commiato c’erano altissime possibilità che il gemello di Jesper sarebbe rimasto in loco.
(Foto Filippo Zanovello)