Divertimento assoluto;
emozioni, seppure contenute, continui ribaltamenti di fronte; difese
allegre; grandissime giocate individuali; in campo giocatori veloci e
tecnici. La Nations League è una competizione che deve trovare
ancora senso e forse non lo troverà mai. Ma la semifinale tra Spagna
e Francia è stata uno spettacolo. È finita 5-4, ma poteva
concludersi con altre marcature. Partita di altri tempi si direbbe.
Ma di quali tempi? Del tempo moderno, che vuole sfrontatezza,
leggerezza e spensieratezza. Nessuna tattica, nessun calcolo e spazio
alla manovra, e ai calciatori che hanno avuto la libertà: liberi dal
modulo; liberi dalla marcatura dell'avversario. Tutti all'attacco,
l'unica direzione era la porta. Il pubblico ha naturalmente gradito.
La stagione è quasi finita: una simile partita rappresenta una sorta
di ultimo giorno di scuola. E il campo? Qualche risposta l'ha data:
la Spagna lancia un chiaro messaggio al mondo, è una formazione
molto forte e che ha ampi margini di miglioramento; la Francia ha
talento, ma schiera troppi atleti offensivi, il centrocampo è troppo
vulnerabile; Lamine Yamal è il migliore al mondo, non ci sono dubbi,
fantasia, classe, e tanto altro ancora. È ingiocabile.
CALCIO INTERNAZIONALE

Spagna-Francia 5-4, una partita di quali tempi?