Premessa: non abbiamo mai avuto nessun dubbio quando qualche illustre
collega, via social, aveva garantito l'arrivo di Cesc Fàbregas sulla
panchina dell'Inter. Per un motivo semplicissimo: perché, a
differenza nostra, non si sono mai visti nella tribuna stampa del
Sinigaglia. Non hanno mai parlato con il catalano a fine partita, si
sono sempre chinati distrattamente sulle vicende del Como, impegnati
a impiegare il loro tempo per seguire squadre più blasonate. Ci sta,
ovviamente: loro hanno seguito uno squadrone finalista di Champions,
noi una realtà di confine, che ha lottato per salvarsi. Ma, come in
tutte le cose, per parlare bisogna conoscere. Le fonti vanno
ascoltate, ci mancherebbe, però dopo averle accreditate in qualche
modo. Sennò, si rischiano buchi spaventosi. Intendiamoci: avremmo potuto sbagliare anche noi. Ma, se fosse
successo, voleva semplicemente dire che, in modo del tutto inatteso,
la proprietà e il tecnico avevano deciso un cambio di rotta per
venire incontro ai desideri dello squadrone che si allena a pochi
chilometri dal capoluogo lariano. In realtà, le nostre fonti, a Como
e non solo, ci hanno sempre confermato che il club lariano, al netto
del fatto di restare una realtà per ora secondaria della Serie A,
gode (soprattutto nell'ambiente dei procuratori, e non solo nella
vicina Penisola) di grande considerazione, in virtù di una proprietà
solidissima. Dopodiché, qualcuno può pensare che il progetto, nel
lungo periodo, sia destinato a naufragare, stretto com'è tra realtà
calcistiche di primordine, e con un bacino d'utenza limitato
(perlomeno quello "storico"). Tuttavia, come raccontiamo da
tempo ai nostri lettori, l'idea è allargare questa platea di
spettatori estendendola ai milioni di estimatori, in tutto il mondo,
del brand #lakeofcomo. In pratica, a queste persone,
si dice "Ehi, lo sapete che oltre a tutte le bellezze
che già conoscete, qui c'è una squadra di calcio della prima lega?
E siete al corrente che, ovviamente, gioca in uno stadio che non può
che essere che il più bello del mondo, da dove si vedono il lago e
la funicolare di Brunate?" Iperboli, certo. Ma il Como
ha giocato tutto l'anno con lo stadio esaurito. E questo è un dato
di fatto oggettivo. Non ci risulta che in altre realtà calcistiche
di quello spessore i risultati a livello di pubblico siano stati
uguali. Vedremo cosa accadrà nei prossimi anni: affaire à suivre,
dunque. Cesc Fàbregas fa parte di questo progetto. Con convinzione,
avendo anche investito del denaro nella proprietà del club. E,
fidatevi, qualora non fosse stato d'accordo, la dirigenza avrebbe
detto altro. Se poi i toni possono essere sembrati duri, nei
confronti di personaggi considerati tra i padroni del calcio
italiano, è perché i vertici del Como si possono permettere di
usarli. Tutto lì. Il resto sono, appunto, fantasie. Che non
sappiamo, perdonateci, come si scriva in indonesiano.
CALCIO ITALIANO

La forza del Como, Inter respinta