CALCIO ITALIANO
Un altro Mondiale a rischio
Pubblicato il 07.06.2025 07:34
di Silvano Pulga
La disfatta degli Azzurri in Norvegia dovrebbe aver tolto, finalmente, le fette di salame dagli occhi anche a chi, in questi ultimi tempi, ha preferito voltarsi dall'altra parte, utilizzando i buoni risultati europei di Inter e Atalanta (lo scorso anno) per parlare di un ritorno ai vertici del calcio italiano. Si era detto che questo girone di qualificazione ai Mondiali USA avrebbe dovuto essere una svolta, dopo le insufficienti prestazioni dell'europeo tedesco del 2024, con annessa eliminazione per mano della Nati. L'avversario era di quelli da rispettare, viste alcune individualità: però poteva essere alla portata della nazionale italiana. La quale, invece, al fischio finale della partita di Oslo, si trova già staccata di 3 lunghezze e con un -13 nella differenza reti: non basterà, quindi, superare i norvegesi nello scontro diretto casalingo per arrivare primi nel girone. Bisognerà, quindi, sperare in un passo falso degli scandinavi contro le altre avversarie: a patto, ovviamente, di vincerle tutte da qua in poi. Cosa che, ripensando alla partita con la Macedonia del Nord di qualche anno fa, non è assolutamente scontata.
Per Spalletti non era stata una vigilia facile, con le polemiche per la rinuncia all'azzurro di Acerbi (verrà squalificato o perdonato perché "Ormai a fine carriera e, quindi, non serve impartirgli una lezione" - sic). Tuttavia, al netto del fatto che la prova del sostituto, Diego Coppola del Verona, è stata tutto sommato buona, la nazionale italiana ha fatto tutto quello che non avrebbe dovuto: uno sterile possesso palla nella propria metà campo, un inutile occupazione della tre quarti avversaria una volta in svantaggio, con il risultato di subire letali situazioni in campo aperto e, soprattutto, poche conclusioni verso la porta avversaria. Gli scandinavi hanno fatto le cose semplici: passaggi facili, ricerca della profondità e dei duelli individuali, che spesso vincevano. In difesa hanno sofferto pochissimo, ma più per demeriti degli avversari che per meriti propri.
La situazione, come scrivevamo sopra, è complessa. Anche se ci sarà la prova di appello degli spareggi, qualora non fosse possibile la qualificazione diretta, sul piano del gioco non si vedono miglioramenti. A fine partita, il tecnico Luciano Spalletti, ai microfoni di Sky, ha voluto specificare che questa prestazione non rispecchia il valore della sua squadra, e che le difficoltà vanno superate. Però ha anche voluto specificare: " Io vado avanti con questo gruppo, parlerò con Gravina, a 360°: sulle l'intenzione che ho, sulle mie scelte, passate e future. Vado avanti con questi giocatori, poi è chiaro che se siamo così fragili e alla prima difficoltà si fa fuorigioco lasciando andare, non si ha voglia di rincorrere 50 metri un avversario, diventa tutto più difficile, perché si sa che ci vuole un po' di morale per sostenere la qualità del giocatore: sennò, non viene fuori." Insomma, piaccia o no ai suscettibili, questa è crisi, sovrapponibile a quella della Serie A. Perché, come l'Inter a Monaco, non è vero che l'Italia "non è scesa in campo": lo ha fatto, ed è stata battuta perché più scarsa degli avversari. Appuntamento a Reggio Emilia, quindi, lunedì sera.