Spalletti
avrebbe le classiche ore contate. Il pallone italiano è sgonfio da
tempo. La pesantissima sconfitta subita contro la Norvegia non
manifesta una crisi momentanea, ma una crisi in atto da tempo. Il
divario con Nazionali come Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e
Portogallo è evidente e nettissimo. La Nazionale esprime il livello
di un Campionato scadente: privo di idee e di talenti. Le Istituzioni
vivacchiano, sono asserragliate a difendere il loro fortino e a
godersi le loro lucrose rendite di posizione. I media propongono un
giornalismo propagandistico, interpretano i social, e sono lontani da
forma di giornalismo di inchiesta o di analisi. Che cosa rimane? La
passione di milioni di tifosi, che nonostante tutto affollano gli
stadi. La piazza virtuale reclama Ranieri, assurto a vero e proprio
salvatore della Patria. Il nostro vorrebbe e dovrebbe godersi la
pensione, ma il momento è drammatico. Cosa succederà? Niente,
servirebbe una rivoluzione e anche una semplice riforma sarebbe inefficace. In Italia il
calcio segue i medesimi schemi della politica: dove comanda la
parola; dove impera la discussione speciosa,; dove l'azione è
rimandata; dove del domani non v'è certezza, vale solo il presente, qualunque esso sia.
CALCIO

Sprofondo azzurro