NATIONS LEAGUE
La rivincita di Schärer
Pubblicato il 09.06.2025 08:53
di L.S.
Sandro Schärer, almeno alle nostre latitudini, non è certo l’arbitro più amato.
Qualche decisione “discutibile” con il Lugano, in questa stagione, soprattutto quando era al VAR, lo ha messo nella lista degli indesiderati.
Niente di grave, per carità, ma da un arbitro che si considera il migliore in Svizzera e che sta guadagnando posizioni a livello internazionale, ci si aspetta (quasi) sempre la perfezione.
Risparmiato sui nostri campi, per fare bene in Europa e cercare di riportare un nostro arbitro al Mondiale dopo Busacca, ieri sera la sua direzione, nella finale di Nations League tra Spagna e Portogallo, era finita nella lente di ingrandimento dei suoi detrattori.
Ebbene, la nostra giacchetta nera, ne è uscita decisamente bene. Tra le pacche sulle spalle dei vincitori, ma anche di chi ha perso. Nemmeno l’ombra di una contestazione. E non è scontato.
Una direzione impeccabile (unitamente ai connazionali Fedayi San al VAR e ai due collaboratori Jornas Erni e Susanne Kung), sempre attento e apparentemente a suo agio, Schärer ha dimostrato buona personaltà anche con grandi campioni.
A 37 anni, raggiunta la maturità, lo zurighese sembra aver ormai spiccato il volo nell’Olimpo dei grandi arbitri, di quelli che al prossimo Mondiale potrebbero recitare un ruolo di protagonista.
Ha il cosidetto “physique du rôle”, una gestualità semplice ma chiara e una condizione fisica che gli permette di essere sempre al centro del gioco.
Insomma, è il prototipo di arbitro del presente e del futuro.
Ma che forse, come qualche giocatore, ha bisogno delle grandi platee e delle grandi sfide per rendere al meglio.