Vincere
due coppe in tre giorni, non è cosa da poco.
Ci è riuscito il Morbio, battendo due volte in finale lo stesso avversario, quel Castello che un paio di settimane prima aveva conquistato la promozione in Seconda Interregionale.
Due successi ai rigori, dopo due partite intense e bellissime, che fanno la felicità anche dell’allenatore del Morbio Alessandro Minelli, che molti appassionati ricorderanno da giocatore con la maglia di Chiasso, Locarno e Lucerna.
Alessandro, complimenti!
“Grazie mille. Sono state due belle soddisfazioni, che non mi aspettavo. Soprattutto la finale di Coppa Ticino ha un valore particolare, perché è stata una partita preparata molto bene e con un avvicinamento graduale. Nella Supercoppa, sia noi che loro, abbiamo dato spazio a chi aveva giocato di meno, ma tutti hanno risposto alla grande, e per questo come allenatore non posso che essere felicissimo”.
Con la vittoria in Coppa Ticino, siete ammessi al tabellone di Coppa Svizzera:
“Penso sia una bella opportunità per i giocatori: nessuno di loro, credo, ha mai giocato questa competizione. Sarebbe bello ripetere il percorso fatto dall’Arbedo un paio di anni or sono, che si ritrovò a giocare contro il San Gallo”.
Torniamo a te: la tua carriera di allenatore, dopo quella di giocatore, è stata particolare…
“Sono stato otto anni nel Team Ticino, poi ho fatto il responsabile tecnico del settore giovanile del Mendrisio, con una piccola parentesi in prima squadra, e adesso da tre anni sono a Morbio”.
Intanto stai portando avanti un progetto nobile, assieme a tua figlia: IN-GOAL Mendrisiotto!
“È un progetto che mi sta molto a cuore e di cui adesso si occupa soprattutto mia figlia: sono ragazzi dai 4 ai 18 anni, che amano giocare a calcio e che per vari motivi (fisici o mentali, ndr) non possono farlo con gli altri. È un progetto molto simile a quello di Simone Gennari con il suo “Tutti in gioco”, o quello dei "Camaleonti" di Boris Angelucci”.
Torniamo invece al nostro calcio: rispetto a quando giocavi tu, cos’è cambiato?
“Credo che a livello di intensità e strategia, il livello in Svizzera si sia alzato. Personalmente mi diverto a guardare le partite del nostro campionato. Più di quello italiano. Ovviamente, con l’aumento della velocità e dell’intensità, si vedono meno giocate. E come ho detto, tutte le partite sono preparate molto bene dagli allenatori”.
A proposito di allenatori, tu conosci bene Mattia Croci-Torti:
“Direi di sì. Mattia è un esempio per tutti, uno che non si è mai fermato nella sua evoluzione, uno che ha la testa sempre in movimento. Mi piace vedere il suo Lugano, una squadra che presenta sempre qualche novità”.
E a proposito di Lugano: radiomercato ti dà sulla panchina dell’Under 19 bianconera la prossima stagione. Tu avevi giocato a Chiasso con Hangarter, responsabile dell'Academy bianconera, che ha confermato il contatto.
“Di queste cose è meglio che parliate con il club...”. E ride.
E allora attendiamo ancora qualche giorno e poi dovrebbe arrivare l’ufficialità.
In bocca al lupo Ale.
Ci è riuscito il Morbio, battendo due volte in finale lo stesso avversario, quel Castello che un paio di settimane prima aveva conquistato la promozione in Seconda Interregionale.
Due successi ai rigori, dopo due partite intense e bellissime, che fanno la felicità anche dell’allenatore del Morbio Alessandro Minelli, che molti appassionati ricorderanno da giocatore con la maglia di Chiasso, Locarno e Lucerna.
Alessandro, complimenti!
“Grazie mille. Sono state due belle soddisfazioni, che non mi aspettavo. Soprattutto la finale di Coppa Ticino ha un valore particolare, perché è stata una partita preparata molto bene e con un avvicinamento graduale. Nella Supercoppa, sia noi che loro, abbiamo dato spazio a chi aveva giocato di meno, ma tutti hanno risposto alla grande, e per questo come allenatore non posso che essere felicissimo”.
Con la vittoria in Coppa Ticino, siete ammessi al tabellone di Coppa Svizzera:
“Penso sia una bella opportunità per i giocatori: nessuno di loro, credo, ha mai giocato questa competizione. Sarebbe bello ripetere il percorso fatto dall’Arbedo un paio di anni or sono, che si ritrovò a giocare contro il San Gallo”.
Torniamo a te: la tua carriera di allenatore, dopo quella di giocatore, è stata particolare…
“Sono stato otto anni nel Team Ticino, poi ho fatto il responsabile tecnico del settore giovanile del Mendrisio, con una piccola parentesi in prima squadra, e adesso da tre anni sono a Morbio”.
Intanto stai portando avanti un progetto nobile, assieme a tua figlia: IN-GOAL Mendrisiotto!
“È un progetto che mi sta molto a cuore e di cui adesso si occupa soprattutto mia figlia: sono ragazzi dai 4 ai 18 anni, che amano giocare a calcio e che per vari motivi (fisici o mentali, ndr) non possono farlo con gli altri. È un progetto molto simile a quello di Simone Gennari con il suo “Tutti in gioco”, o quello dei "Camaleonti" di Boris Angelucci”.
Torniamo invece al nostro calcio: rispetto a quando giocavi tu, cos’è cambiato?
“Credo che a livello di intensità e strategia, il livello in Svizzera si sia alzato. Personalmente mi diverto a guardare le partite del nostro campionato. Più di quello italiano. Ovviamente, con l’aumento della velocità e dell’intensità, si vedono meno giocate. E come ho detto, tutte le partite sono preparate molto bene dagli allenatori”.
A proposito di allenatori, tu conosci bene Mattia Croci-Torti:
“Direi di sì. Mattia è un esempio per tutti, uno che non si è mai fermato nella sua evoluzione, uno che ha la testa sempre in movimento. Mi piace vedere il suo Lugano, una squadra che presenta sempre qualche novità”.
E a proposito di Lugano: radiomercato ti dà sulla panchina dell’Under 19 bianconera la prossima stagione. Tu avevi giocato a Chiasso con Hangarter, responsabile dell'Academy bianconera, che ha confermato il contatto.
“Di queste cose è meglio che parliate con il club...”. E ride.
E allora attendiamo ancora qualche giorno e poi dovrebbe arrivare l’ufficialità.
In bocca al lupo Ale.
(Nella foto, Alessandro Minelli, con suo figlio Aaron, giocatore del Morbio)