Ormai,
ci siamo: dopo mesi di annunci e polemiche, partirà tra due giorni (sabato 14
alle 20, cioè domenica 15 alle 2 col fuso orario svizzero) il mondiale
per club FIFA, con la sfida tra l'Al Ahly, formazione egiziana, e l'Inter Miami
di Lionel Messi. Non sarà presente nessuna squadra rossocrociata, come sappiamo.
I numerosi tifosi ticinesi di Inter e Juventus si sono comunque già segnati il
debutto dei propri beniamini: i milanesi giocheranno la prima partita contro i
messicani del Monterrey il 17 giugno ore 18 locali (ore 3 del 18 giugno in
Ticino) a Los Angeles, mentre la Vecchia Signora scenderà in campo con l'Al Ain
(la compagine più titolata degli Emirati Arabi Uniti, con 14 titoli nazionali
vinti) 18 giugno ore 21 locali (in Svizzera saranno le 3 del 19 giugno) a
Washington.
Sarà un successo? Per ora, va detto che la cosa non
sta scaldando moltissimo gli appassionati: non solo i neutrali, anche i
sostenitori delle due squadre coinvolte. I termometri sono, come sempre, i
social: sulle pagine che seguiamo, per motivi professionali, la manifestazione
(almeno per ora) non sembra decollare. Chi ne parla, sottolinea soprattutto l'aspetto
economico, con la speranza che le rispettive proprietà investano gli eventuali
premi in denaro per rinforzare le squadre. L'aspetto tecnico, perlomeno in
questa prima fase dei gironi di qualificazione, lascia infatti un po' il tempo
che trova, anche se le partite di chiusura di entrambe le compagini di oltre
confine, sulla carta, sono di spessore: l'Inter se la vedrà infatti con gli
argentini del River Plate il 25 giugno, alle ore 18 locali (ore 3 da noi del 26
giugno) a Seattle, mentre per la Juventus ci sarà il Manchester City, a Orlando
(26 giugno ore 15 locali , vale a dire le 21 da noi). A ottenere la
qualificazione agli ottavi saranno le prime 2 di ogni girone: essendo 32 le
squadre partecipanti, non sono previsti ripescaggi tra le terze migliori.
Sarà vera gloria? Pensiamo che l'entusiasmo
potrebbe crescere con le prime sfide a eliminazione diretta, che avranno luogo
dal 27 in poi, soprattutto se (come si augurano probabilmente gli
organizzatori) si dovesse assistere a scontri diretti tra squadre sudamericane
ed europee di blasone. Dopodiché, il dubbio di tifosi e addetti ai è sempre
legato ai reali contenuti tecnici: bisognerà vedere, prima di tutto, se i
grandi club manderanno in campo i giocatori più forti o solo le riserve, come
qualcuno ha già preconizzato. Il torneo paga anche il fatto di essere una prima
edizione: il dato oggettivo è infatti che gli sponsor si sono defilati, il che
potrebbe avere ripercussioni sul montepremi. Aggiungiamoci le ripercussioni
sulla preparazione estiva e il rischio infortuni, e il menu è completo.
Altro azzardo: l'UEFA ha deciso infatti di far
ospitare agli USA la competizione, affinché potessero essere testate, in ottica
Mondiali "veri" del prossimo anno, le infrastrutture e tutta la
logistica, perlomeno per ciò che riguarda la parte statunitense, visto che,
come noto, la competizione del prossimo anno sarà ospitata anche dai confinanti
Canada e Messico. Il fatto che la situazione dell'ordine pubblico negli USA, in
questi ultimi giorni, sia perlomeno complicata, non depone certo a favore di
un'invasione di turisti-tifosi dalla vecchia Europa, al netto del tradizionale
scarso entusiasmo dell'opinione pubblica a stelle e strisce per il
"soccer" (il "football", da quelle parti, è un'altra cosa).
E se, al momento dell'assegnazione, le problematiche legate ai disordini non
erano prevedibili, il resto ci poteva stare. Siamo dell'idea, infatti, che una
manifestazione nuova andasse tutelata organizzandola in luoghi dove il calcio è
molto più radicato, vale a dire in Europa. Le ultime notizie ci dicono infatti
che i prezzi dei biglietti d'ingresso allo stadio stanno subendo una drastica
riduzione, per non dover assistere a partite disputate in impianti semivuoti,
che non piacciono alle emittenti televisive, come noto.