È una delle figure emergenti del calcio regionale.
Giovane e ambizioso, Luigi Marotta ha portato il Semine in Seconda Lega.
Lo scorso anno aveva salvato il Cadenazzo, intervenendo a metà stagione e compiendo un piccolo miracolo.
Presidente generoso, Marotta punta su un nucleo di giocatori che lo conoscono bene, come lui conosce bene le loro potenzialità.
Insomma, un connubio che nei Minori è spesso vincente, come ha confermato ieri sera a Fuorigioco.
“Siamo una piccola realtà in cui tutti si impegnano tantissimo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. Ai miei giocatori voglio bene e ogni anno, grazie al passaparola, arriva qualcuno di nuovo. Questo mi riempie di gioia, perché vuol dire che stiamo facendo le cose per bene”.
Una promozione studiata e voluta quella di quest’anno:
“Sì, è vero, era il nostro obiettivo. Ora vediamo cosa riusciremo a fare la prossima stagione, ma è chiaro che l’ambizione è sempre quella di fare un campionato di vertice”.
Marotta sa di poter contare su una squadra forte:
“Sono ragazzi di categorie superiori, e sono convinto che questa rosa, con l’aggiunga di due o tre giocatori, potrà fare qualcosa di importante”.
Il presidente fa una promessa:
“Questa sarà la mia ultima squadra. Sono da quattro anni nel calcio e all’inizio ho commesso qualche errore: ora però credo di aver trovato la piazza giusta”.
Chiude con una richiesta alla Federazione Ticinese di Calcio:
“Bisognerebbe investire di più sulla formazione degli arbitri. Le spese, oltretutto, sono molto alte. Spendere 470 franchi a partita per gli arbitri non è poco. A fine partita chiedo sempre al mio cassiere se abbiamo incassato a sufficienza per pagarli…”.
Giovane e ambizioso, Luigi Marotta ha portato il Semine in Seconda Lega.
Lo scorso anno aveva salvato il Cadenazzo, intervenendo a metà stagione e compiendo un piccolo miracolo.
Presidente generoso, Marotta punta su un nucleo di giocatori che lo conoscono bene, come lui conosce bene le loro potenzialità.
Insomma, un connubio che nei Minori è spesso vincente, come ha confermato ieri sera a Fuorigioco.
“Siamo una piccola realtà in cui tutti si impegnano tantissimo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti”. Ai miei giocatori voglio bene e ogni anno, grazie al passaparola, arriva qualcuno di nuovo. Questo mi riempie di gioia, perché vuol dire che stiamo facendo le cose per bene”.
Una promozione studiata e voluta quella di quest’anno:
“Sì, è vero, era il nostro obiettivo. Ora vediamo cosa riusciremo a fare la prossima stagione, ma è chiaro che l’ambizione è sempre quella di fare un campionato di vertice”.
Marotta sa di poter contare su una squadra forte:
“Sono ragazzi di categorie superiori, e sono convinto che questa rosa, con l’aggiunga di due o tre giocatori, potrà fare qualcosa di importante”.
Il presidente fa una promessa:
“Questa sarà la mia ultima squadra. Sono da quattro anni nel calcio e all’inizio ho commesso qualche errore: ora però credo di aver trovato la piazza giusta”.
Chiude con una richiesta alla Federazione Ticinese di Calcio:
“Bisognerebbe investire di più sulla formazione degli arbitri. Le spese, oltretutto, sono molto alte. Spendere 470 franchi a partita per gli arbitri non è poco. A fine partita chiedo sempre al mio cassiere se abbiamo incassato a sufficienza per pagarli…”.