Ferrari che vince, Ferrari che perde. Alla grande affermazione di Le Mans, lievemente macchiata da una squalifica alla vettura numero 50, giunta al quarto posto, per un'irregolarità agli alettoni posteriori riscontrata dai commissari di gara nel corso delle verifiche fatte all'arrivo, fa da contraltare la prestazione deludente delle vetture in Formula 1 in Canada, con un quinto e sesto posto assolutamente non all'altezza delle aspettative d'inizio stagione. Se è vero che vincere aiuta a vincere, perdere significa, al contrario, alimentare una spirale la quale, anziché portare a un'inversione di tendenza, può invece generare l'effetto opposto. Va anche detto che, come noto, il 2026 costituirà una pietra miliare dal punto di vista regolamentare, con la necessità di progettare una monoposto del tutto nuova rispetto a quelle degli anni precedenti.
In soldoni, questo significa che la SF25 è una macchina nata sicuramente sotto una cattiva stella, ma che va capito se il team abbia la volontà di migliorarla, a stagione ormai ampiamente compromessa. Tecnicamente, la Rossa ha problemi di sospensioni e di compatibilità aero-meccanica piuttosto evidenti. Gli aggiornamenti famosi? Al netto del fatto che solo alla gestione corse abbiano le idee chiare, appare evidente, a chi guarda da fuori, che per risolvere i problemi bisogna avere le idee chiare su quali siano. E la sensazione è che a Maranello non le abbiano del tutto. Oppure, che hanno deciso di non impiegare troppe risorse per risolverli. Certo, ascoltare Fred Vasseur dire che la macchina ha ancora un grande potenziale inespresso, e i piloti affermare il contrario non è un bel sentire. Pensare poi che la monoposto vada piano per colpa della stampa, come sostenuto dal Team Principal, è qualcosa di ancora più incredibile.
Esiste poi un partito, a Maranello secondo il quale la volontà di continuare a lavorare in ottica stagione in corso, invece, ci sia. La realtà vede infatti una parte del team tecnico e di progettazione chinata sulla prossima stagione e sui nuovi regolamenti, e un'altra seguire la stagione in corso, nonostante una realtà oggettiva che vede la McLaren molti passi avanti, tanto da far dire a tutti che solo un cataclisma potrebbe farle buttare via una stagione ormai delineata. Tuttavia, il team avrebbe deciso che la Ferrari non possa andare avanti così sino all'autunno: sarebbe una scelta che nelle corde del Commendatore, per come ce la raccontava chi lo aveva conosciuto di persona.
Sulla posizione di Fred Vasseur, ci allineiamo a quella del collega Leo Turrini. Se per John Elkann il francese resta l'uomo giusto, lo deve sostenere, tenuto conto tra l'altro che la macchina del 2026, la cui progettazione è in fase più che avanzata, sta nascendo sotto la sua guida. Al contrario, faccia ciò che ritiene giusto, ma senza dimenticare questa realtà oggettiva, con tutto ciò che ne consegue. Dopodiché, e questo è invece pensiero personale di chi scrive, pensare che Antonello Coletta, Team Principal del vincente squadrone del Wec, sia l'uomo giusto per la Formula 1, crediamo sia un azzardo che si rischia di dover pagare caro. Al netto dele sue grandi capacità, sono due mondi profondamente diversi. E, mai come in questo caso, il sillogismo non funzionerebbe. A nostro modestissimo parere, ovviamente.
In soldoni, questo significa che la SF25 è una macchina nata sicuramente sotto una cattiva stella, ma che va capito se il team abbia la volontà di migliorarla, a stagione ormai ampiamente compromessa. Tecnicamente, la Rossa ha problemi di sospensioni e di compatibilità aero-meccanica piuttosto evidenti. Gli aggiornamenti famosi? Al netto del fatto che solo alla gestione corse abbiano le idee chiare, appare evidente, a chi guarda da fuori, che per risolvere i problemi bisogna avere le idee chiare su quali siano. E la sensazione è che a Maranello non le abbiano del tutto. Oppure, che hanno deciso di non impiegare troppe risorse per risolverli. Certo, ascoltare Fred Vasseur dire che la macchina ha ancora un grande potenziale inespresso, e i piloti affermare il contrario non è un bel sentire. Pensare poi che la monoposto vada piano per colpa della stampa, come sostenuto dal Team Principal, è qualcosa di ancora più incredibile.
Esiste poi un partito, a Maranello secondo il quale la volontà di continuare a lavorare in ottica stagione in corso, invece, ci sia. La realtà vede infatti una parte del team tecnico e di progettazione chinata sulla prossima stagione e sui nuovi regolamenti, e un'altra seguire la stagione in corso, nonostante una realtà oggettiva che vede la McLaren molti passi avanti, tanto da far dire a tutti che solo un cataclisma potrebbe farle buttare via una stagione ormai delineata. Tuttavia, il team avrebbe deciso che la Ferrari non possa andare avanti così sino all'autunno: sarebbe una scelta che nelle corde del Commendatore, per come ce la raccontava chi lo aveva conosciuto di persona.
Sulla posizione di Fred Vasseur, ci allineiamo a quella del collega Leo Turrini. Se per John Elkann il francese resta l'uomo giusto, lo deve sostenere, tenuto conto tra l'altro che la macchina del 2026, la cui progettazione è in fase più che avanzata, sta nascendo sotto la sua guida. Al contrario, faccia ciò che ritiene giusto, ma senza dimenticare questa realtà oggettiva, con tutto ciò che ne consegue. Dopodiché, e questo è invece pensiero personale di chi scrive, pensare che Antonello Coletta, Team Principal del vincente squadrone del Wec, sia l'uomo giusto per la Formula 1, crediamo sia un azzardo che si rischia di dover pagare caro. Al netto dele sue grandi capacità, sono due mondi profondamente diversi. E, mai come in questo caso, il sillogismo non funzionerebbe. A nostro modestissimo parere, ovviamente.